Lazio

A Frascati assemblea dell'Associazione internazionale Carità

I lavori dal 21 al 24, delegati all'udienza del Papa

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 16 MAR - Si aprirà martedì 21 marzo a Frascati (Roma) presso il Centro Giovanni XXIII l'assemblea internazionale dell'Aic, Associazione Internazionale delle Carità, sul tema: "Cittadini del mondo, in cammino uniti nella speranza". L'Associazione, che nel 2017 ha festeggiato il quarto secolo di vita essendo stata fondata nel suo nucleo originario nel 1617 a Châtillon in Francia da San Vincenzo de' Paoli, è oggi una rete internazionale che lotta contro ogni forma di povertà ed esclusione. Questa rete conta oltre 100.000 volontari, principalmente donne. Ha membri in 55 paesi in Africa, America Latina, Asia, Europa e Stati Uniti, con oltre 5100 gruppi locali in tutto il mondo. Ogni associazione nazionale ha la propria entità legale ed è responsabile della guida e del coordinamento dei propri gruppi locali.
    A Frascati oltre 150 delegati di Aic in rappresentanza dei presidenti nazionali e dei direttivi delle varie nazioni si riuniranno, di nuovo in presenza dall'ultima assemblea internazionale celebratasi a Chatillon nell'agosto 2017, per eleggere il nuovo presidente e per confrontarsi tra l'altro su tre grandi temi: la sostenibilità, il cambiamento climatico, la protezione del Creato. Saranno presentati progetti nazionali e internazionali sorti per affrontare oggi le nuove povertà provocate o esacerbate dalla pandemia nello spirito di un'azione che nasce concertata e si sviluppa in rete, secondo il carisma vincenziano.
    Martedì 21 marzo la giornata inaugurale; saranno presenti fra gli altri Paolo Beccegato, vicedirettore vicario di Caritas Italiana, mons. Vincenzo Viva vescovo di Albano e mons.
    Raffaello Martinelli vescovo di Frascati. I lavori proseguiranno fino a venerdì 24 e mercoledì 22 i delegati parteciperanno all'udienza generale del Papa. Spiega Elena Capra, presidente gruppi di volontariato vincenziano e Aic Italia: "Avere la possibilità di conoscere persone che arrivano da Paesi dove si vivono discriminazioni religiose ed etniche o dove ci sono guerre magari lontane dal clamore dei media è un fatto che allarga mente e cuore". (ANSA).
   

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