Lazio

Terremoto: a Amatrice e Accumoli "patto tra generazioni"

Alla presentazione di "Radici e Ali", cooperativa di Comunità

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 19 DIC - Un patto tra generazioni per il territorio che vede vicini giovani e anziani, donne e uomini, famiglie e istituzioni. Iniziative per restituire ad Amatrice e Accumoli una dimensione sociale e culturale, messa in crisi dal terremoto. Progetti di valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale delle aree interne, sostegno alle fasce fragili della popolazione, turismo, ambiente, collaborazione, processi partecipativi, comunità.
    Sono gli obiettivi della Cooperativa di Comunità "Radici e Ali Amatrice - Accumoli" che ha presentato alla popolazione e alle rispettive amministrazioni il progetto per il quale è nata.
    Quattro le linee di azione proposte per la cultura, per il bando Pnrr in partenariato con i comuni di Accumoli, Posta, Cittareale, Borbona e Leonessa, con Amatrice capofila: la creazione e gestione di un Polo culturale e museale dedicato alla Transumanza, patrimonio Unesco, Civiltà del Cibo e storia locale; un ufficio informazioni e accoglienza turistica; il recupero e reimpiego di elementi architettonici e decorativi di interesse storico-culturale; il recupero funzionale di piccoli edifici rurali da destinare a "Stalle-Museo". Sul versante turistico-ambientale è stata proposta un'azione di salvaguardia e promozione di itinerari lungo i sentieri che il territorio possiede. Attenzione anche al sociale, con i servizi alla comunità e alla persona soprattutto per sostenere gli anziani, in particolare i più fragili, con una assistenza continuativa a domicilio.
    Il nuovo anno vedrà l'allestimento di un evento dal titolo "Amatrice e Accumoli Out Of The Windows", un'iniziativa dell'Associazione Radici Accumolesi Odv, patrocinata da Laziocrea, che si colloca nel solco della memoria di luoghi, persone, paesaggi, sonorità. Si tratta del primo progetto che la cooperativa metterà in atto ed è pensato anche nell'ottica di favorire le persone ipovedenti con apposite implementazioni condivise con il Centro Regionale Sant'Alessio Margherita di Savoia. "Dopo tanti anni di presenza nei nostri paesi, avevamo voglia - ha detto il presidente Armando Nanni - di fare qualcosa. E chi è un sognatore, questa voglia non l'abbandona mai". (ANSA).
   

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