Lazio

Desideri e rinunce, Emma Dante e i Dialoghi delle Carmelitane

Il dramma di Poulenc il 27/11 apre stagione dell'Opera di Roma

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 28 OTT - "Indago i Dialogues partendo dal desiderio di scoprire l'intimità delle protagoniste, le loro stanze segrete in cui sono ancora donne pervase dai ricordi e dai desideri". Emma Dante spiega così con quale spirito ha pensato la messa in scena di Dialogues des Carmélites (Dialoghi delle carmelitane), l'opera di Francis Poulenc che domenica 27 novembre apre la stagione 2022-23 del Teatro dell'Opera di Roma.
    Sul podio Michele Mariotti, alla sua prima inaugurazione nel ruolo di direttore musicale della fondazione capitolina. Sarà un debutto anche per Ciro Visco, nuovo maestro del coro del Costanzi. Protagonista nel ruolo di Blanche de la Force il soprano americano Corinne Winters. Accanto a lei Anna Caterina Antonacci (Madame de Croissy), Ewa Vesin (Madame Lidoine), Ekaterina Gubanova (Mère Marie de l'Incarnation), Jean-François Lapointe (Marquis de la Force) e Bogdan Volkov (Chevalier de la Force).
    "Chi erano le carmelitane prima di prendere i voti? - osserva la regista siciliana - Che tipo di donna si cela dentro la loro tunica da suora? Chi, come loro ha deciso di votare la propria vita al sacrificio, rinunciando ai beni materiali, praticando la penitenza e l'astinenza dai piaceri terreni, all'inizio di tutto è stata una donna, sensuale, curiosa, combattente, vanitosa, amante della bellezza e della spensieratezza".
    Dialogues des Carmélites si basa su una vicenda storica: l'esecuzione, il 17 luglio del 1794 a Parigi, in pieno regime del Terrore, di sedici suore carmelitane che rifiutarono di rinunciare ai loro voti, divenendo poi note come le martiri di Compiègne. L'opera in tre atti del compositore francese tratta dal testo di Georges Bernanos, basato sulla novella del 1931 Die Letzte am Schafott (L'ultima al patibolo) di Gertrud von Le Fort e sulla sceneggiatura di Révérend-Père Bruckberger e Philippe Agostini, manca dal Teatro Costanzi dal 1991. Il nuovo spettacolo è realizzato in coproduzione con La Fenice di Venezia. (ANSA).
   

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