Lazio

Ernaux, i diritti delle donne attaccati dalle destre estreme

Scrittrice premio Nobel a Roma, Oggi pochi elementi di speranza

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 23 OTT - I diritti delle donne "sono attaccati in molti Paesi, ad esempio in Polonia o negli Stati Uniti. E' un'offensiva da parte dell'estrema destra, che non ha mai abbandonato l'immagine delle donne a casa a fare figli, un ideale anche fascista. Lo dice la scrittrice francese Annie Ernaux, premio Nobel per la letteratura 2022, conversando con i giornalisti alla Festa del cinema di Roma, dove ha presentato il suo documentario Annie Ernaux: I miei anni Super-8, da lei realizzato insieme al figlio David Ernaux-Briot (con lei a Roma) che sarà distribuito prossimamente in Italia da I Wonder Pictures. Un viaggio nel tempo attraverso i filmini famigliari senza voce in super 8, girati dagli Ernaux tra il 1972 e il 1981, che prendono vita nel testo sul filo dei ricordi scritto dall'autrice, anche voce narrante.
    Rispetto alla difesa dei diritti delle donne, comunque "oggi c'è un movimento mondiale nato col #metoo che tocca enormemente tutte le giovani generazioni - sottolinea -. Le donne con meno di 50 anni, hanno chiara l'importanza della lotta contro il patriarcato. Io che ho vissuto negli anni '70, ritrovo lo spirito di quel movimento ma stavolta è vissuto in maniera più realista, condivisa e viene più dal profondo".
    La scrittrice, classe 1940, spiega di essere "sempre prudente nel fare previsioni sul futuro, anche perché in genere- sottolinea- si sbaglia. Certo non è facile trovare elementi di speranza oggi, l'umanità è stanca, vediamo uno scivolamento dell'Europa verso l'estrema destra e la situazione climatica è disastrosa".
    L'autrice de "Gli anni" nel ripercorrere con il documentario quella parte del suo passato è rimasta stupita "dalla determinazione, la forza che mi spingeva a diventare un'autrice. Allora scrivevo contro la vita che conducevo". Il figlio David, classe 1968, giornalista scientifico e documentarista, ha vissuto con naturalezza il ritrovarsi da bambino una madre scrittrice: "Era normale, per me era strano che le altre mamma non scrivessero - dice sorridendo -. Anche se ho capito realmente quanto venissero apprezzati i suoi libri nel 1984, quando ha vinto il premio Renaudot. Ora poi, dopo il Nobel, non so cos'altro potrebbe arrivare". (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it