Lazio

La Sfattoria denuncia abuso gabbie-trappola per i cinghiali

Animali tenuti 'prigionieri' per due giorni

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 22 SET - "Gabbie trappola dove i cinghiali catturati si dibattono, disperati e urlanti per oltre due giorni": questo è quanto accaduto in zona Pineto a Roma e documentato da testimoni oculari secondo quanto riporta un comunicato della Sfattoria degli Ultimi, l'associazione alle porte di Roma che ospita 140 suidi tra cinghiali e maiali presi in città o salvati dagli allevamenti. Animali a rischio abbattimento per la peste suina ma che l'associazione sta strenuamente difendendo.
    "Oltre a questo - spiega la Sfattoria - molti resti di cinghiale, brandelli di pelle affini allo scuoiamento, si trovano tutt'ora a terra, disseminati fino al punto in cui iniziano impronte dei pneumatici che hanno portato via questi animali. Dove siano stati trasportati non è dato saperlo, né se siano stati portati via vivi o morti. Si desume, dagli ingenti resti lasciati a terra e dal silenzio improvviso, in seguito alla copertura con teli verdi delle gabbie, come è stato testimoniato, che siano stati giustiziati sul posto, dopo due giorni di tortura. La Sfattoria degli Ultimi denuncia i diversi punti della mala gestio di Roma Natura: in primis la biosicurezza, che la Sfattoria è costretta ad osservare in modo ferreo, dalle istituzioni è oltraggiata in ogni suo minimo principio. Lasciare, infatti, brandelli di animali al suolo è da criminali, è volontà di provocare una strage per eventuale contagio di psa. La crudeltà perpretrata è illegale, come sancito dall'articolo 9 della Costituzione. Gli animali, infine, sono stati catturati in natura, non in città. Esiste ancora per la fauna un posto dove vivere?". (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it