Lazio

A Roma Euphoria, la vitalità contro chiusure e guerra

12 tele di Gian Luca Gentili,'campi di battaglia' delle emozioni

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 17 MAG - Le grandi macchie di colori primari, giallo rosso e blu con sfondo spesso nero. I toni forti dell'amata Spagna, l'uso continuo delle corna che rimanda ai tori di Picasso. La vitalità dei visi di donna, delle bocche carnose, dei seni generosi e la celebrazione dell'amore raffigurato nei fiori, nelle rose, la morte trasfigurata in teschi beffardi e trasognati. Le figure umane, irreali e sensuali, plastiche e sfumate allo stesso tempo.
    E' l'immaginario di Euphoria, mostra personale dell'artista romano Gian Luca Gentili curata da Marta Banci che verrà inaugurata mercoledì 18 maggio ad Avangardysta, il nuovo Bunker creativo di Roma. Dodici opere, spesso di grandi dimensioni e dense di energia, in cui - si legge nella nota che accompagna il lancio della mostra - "la tela non è più uno spazio dove progettare ma diventa un campo di battaglia dove lascia agire il suo inconscio, un'emotività incontrollata e senza regole".
    Un nome, Euphoria, ispirato con un guizzo dalla serie televisiva americana ma che in realtà, come racconta l'artista, racconta una nuova fase del suo percorso creativo. Quello di una rinascita dopo la tristezza e il grigiore, le incertezze e le chiusure della pandemia e dei lockdown. Della vitalità e dell'amore durante i mesi bui della guerra. Opere con cui Gentili si mette alle spalle i due anni passati e che "non nascono da un progetto a priori ma da un processo d'improvvisazione psichica il cui risultato si vedrà solo a posteriori", come racconta Gian Luca.
    Oltre i due anni traumatici, la violenza quotidiana e ossessiva della guerra, c'è il suo universo fatto di mare, surf, musica, amore per la famiglia e gli amici. Oltre che artista, architetto e insegnante, Gian Luca alterna spesso il surf sulle sue innumerevoli longboard e le performance da dj in grado di trascinare centinaia di giovani a danzare sulle rive della Maremma, tutti adoranti, uno per uno ricambiati con un gesto, lo strappo alle forme al grido di 'immaturiiiiiiiii!'. (ANSA).
   

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