Lazio

Quella bomba sull'Europa disegnata da Sironi

Alla Galleria Russo a Roma le opere dell'artista del Regime

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 26 MAR - Una bomba enorme sospesa sulla testa di una figura angelica minuscola bloccata da corde e più in basso l'interrogativo 'Pax europea?'. Non è la vignetta pubblicata in questi giorni sulla prima pagina di un grande quotidiano, ma la tavola vecchia di quasi novant'anni disegnata da Mario Sironi per la rivista fascista Gerarchia, voce ufficiale del regime. Fa un certo effetto che un richiamo tanto attuale alla tragedia ucraina e alle tensioni che stanno scuotendo l'Europa descriva il clima di un'epoca che solo pochi anni dopo sarebbe stata sconvolta dall'inizio della seconda guerra mondiale. Questa lezione di storia affidata a una matita campeggia tra le opere della bella mostra 'Mario Sironi. La poetica del Novecento'' con la quale la Galleria Russo di Roma ricorda i 60 anni della morte dell'artista proponendo una selezione di tele e disegni, con veri e propri capolavori, provenienti dalle collezioni di Margherita Sarfatti e Ada Catenacci. Le oltre 60 opere scelte da Fabio Benzi documentano la ricchezza e l'importanza delle raccolte delle due donne che occuparono un posto di rilievo nella scena artistica tra le due guerre. Margherita Sarfatti non fu soltanto l'amante di Mussolini e l'autrice della sua celebre biografia 'Dux', prima di essere scaricata dal capo del fascismo e costretta a espatriare dopo le leggi razziali. Il suo fiuto da talent scout la rese la regina del mondo dell'arte, capace di condizionarne il corso con la creazione a Milano del movimento 'Novecento' - di cui Sironi fece parte - che riuniva gli artisti fautori del 'ritorno all'ordine', e sostenendo l' idea di un'arte di Stato che Mussolini si rifiutò sempre di appoggiare.
    Anche Ada Catenacci si avvicinò all'arte sul finire degli anni '30. Con il marito Giuseppe Balzarotti acquistò dipinti e sculture come investimento alternativo ai titoli esteri, di cui, dal 1935, era vietato il possesso. Divenne amica dei galleristi più importanti di Milano e aprì agli amici artisti le porte della sua casa bellissima sul lago di Garda. Fu lei ad acquistare da Sironi nel 1946 una cartella con 344 disegni eseguiti dall'artista nella sua lunga collaborazione con ''Il Popolo d' Italia'', l'organo ufficiale del regime. (ANSA).
   

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