Lazio

Verger, nel lockdown abbiamo fatto gli archeologi nei depositi

Direttore Museo Nazionale Romano, arriva mostra Storie di Roma

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 05 DIC - ''Nei mesi di chiusura a causa della pandemia abbiamo fatto gli archeologi nei depositi del museo.
    Siamo riusciti a individuare tanti capolavori che erano stati concessi per mostre e poi sono rimasti nelle casse e altri completamente dimenticati''. Sthépane Verger, direttore del Museo Nazionale Romano racconta il lavoro nascosto che durante il lockdown ha impegnato il personale delle quattro sedi della prestigiosa struttura espositiva - Palazzo Massimo, Terme di Diocleziano, Crypta Balbi e Palazzo Altemps - scrigni di capolavori che raccontano la gloria dell' Urbe attraverso collezioni di altissimo valore ma anche miniera di tesori conservati nell' ombra che meritano di essere valorizzati. ''In questi mesi - dice Verger all' ANSA - ci siano concentrati su molti progetti, in particolare per la Crypta Balbi, conosciuta per le raccolta dell' Alto Medioevo ma il museo è un decimo dell' intera superficie e quindi abbiamo cominciato i lavori per la messa in sicurezza''. Per Crypta Balbi sono previsti gli interventi del progetto 'Urbs. Dalla città alla Campagna Romana' finanziato dal Pnrr che sarà realizzato insieme con il Parco archeologico dell' Appia Antica. ''Si tratta di un grande lavoro di progettazione dell' ufficio tecnico del Museo Nazionale Romano - spiega - anche perché abbiano avviato un rilievo completo della Crypta che non esisteva. Il laboratorio di restauro ha lavorato poi alla manutenzione ordinaria delle opere, quelle nelle sale espositive di Palazzo Massimo e quelle custodite nei magazzini, individuando quali avevano bisogno di interventi''.
    ''Abbiamo fatto gli archeologi - aggiunge il direttore - sia per le statue sia per contesti archeologici importanti, come quello delle necropoli orientalizzanti dell' ottavo-settimo secolo avanti cristo di Castel di Decima e Laurentina, due grandissime necropoli che consentono di ricostruire la società laziale di quell' epoca, subito dopo la fondazione di Roma, con tombe e tanto materiale importato dalla Grecia''. (ANSA).
   

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