Lazio

Violenza donne: a Nemi l'opera-monumento di Marco Manzo

Vicino a panchina rossa le scarpe in bronzo inciso dell'artista

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 25 NOV - Il Comune di Nemi, in occasione del 25 novembre, Giornata Mondiale per l'eliminazione della violenza sulle donne, ha voluto commissionare in collaborazione con la pro loco, al noto tatuatore e artista Marco Manzo, la realizzazione di un'opera simbolo dedicata alla ricorrenza, che diventa monumento pubblico. L'inaugurazione da parte del sindaco di Nemi, Alberto Bertucci è avvenuta in Piazza del Crocifisso, in presenza dell'artista e dello storico e critico d'arte Giorgio di Genova.
    Marco Manzo, già autore per Nemi dell'opera bronzea "La mano dei desideri", dedicata agli innamorati e collocata nel centro storico in un angolo panoramico che affaccia sul lago, ha pensato ad una scultura raffigurante due calzature femminili in bronzo: una piantata a terra a significare il passo sicuro della donna verso il futuro libera ed emancipata, decorata con i motivi ornamentali che hanno reso celebre l'autore nel mondo come simbolo di affermazione femminile; l'altra scolpita con i lacci spezzati, monito contro la violenza e la sopraffazione. Titolo dell'opera è "NO". "Non un invito - spiega Manzo - ma un obbligo di coscienza civile, rispetto della donna e immediata interruzione della barbarie". D'altra parte, i segni "Ornamentali" di Manzo possono far pensare ad un atto di vanità femminile ma al contrario, in questo contesto, coprono le cicatrici dell'anima in un processo finalizzato al superamento del dramma in cui la femminilità diventa motivo di solidarietà.
    Il Comune di Nemi ha chiesto a Manzo di richiamare anche il simbolo ideato nel 2009 dall'artista messicana Elina Chauvet con le sue "Zapatos Rojas": l'opera di Manzo aggiunge a questo forte messaggio il fatto di essere una scultura permanente, affinché il ricordo contro la violenza, rimanga impresso per sempre. Le due scarpe bronzee sono collocate di fronte ad una panchina rossa, che rappresenta uno spazio idealmente occupato dalla presenza delle donne cadute vittime di violenza. L'artista romano ha molto a cuore il tema delle donne: alla 58/a Biennale d'arte di Venezia, all'interno del Padiglione Guatemala, ha esposto l'installazione monumentale "Il muro del silenzio", opera di denuncia verso la violenza sulle donne ed il femminicidio. (ANSA).
   

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