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Montespaccato-Trastevere, derby sognando la C e nuovo stadio

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 27 FEB - Montespaccato-Trastevere, periferia contro un rione che è icona di Roma nel mondo, è una delle stracittadine della capitale (c'è anche l'Ostiamare) in Serie D, ma anche la sfida fra la quartultima in classifica e la capolista, e fra due squadre radicate nei rispettivi quartieri.
    Divise dalla rivalità sul campo, ma 'sorelle' a livello di fair play e di iniziative nel sociale. Il Trastevere si appoggia alla Comunità di S.Egidio, di cui porta il logo sulla maglia, il neopromosso Montespaccato è invece rinato dalle proprie ceneri dopo che la squadra è stata strappata alla malavita, al clan Gambacurta che se n'era impadronito, quando l'operazione Hampa dei Carabinieri portò a 58 arresti e al sequestro dei beni dell'organizzazione criminale, fra i quali il club e il centro sportivo. Dopo il sequestro e la rinascita, il campo è stato intitolato a Don Pino Puglisi e ci si allenerà la Nazionale di Mancini per dare un segnale e in nome della legalità. Intanto il presidente Massimiliano Monnanni assieme al suo omologo nel Trastevere Pier Luigi Betturri lavora al progetto che potrebbe dare a Roma, capitale con carenza d'impianti e con lo stadio Flaminio in stato d'abbandono, un impianto buono per la Serie C, dove il Trastevere, se continua così (è primo nel girone E, a +4 sulla seconda), potrebbe giocare fin dalla prossima stagione, e dove sogna di arrivare un giorno anche il Montespaccato. Che intanto pensa a salvarsi e sogna l'impresa contro una rivale in serie positiva da 9 partite (7 vittorie e 2 pareggi). Il progetto che unisce i due club è quello dello stadio degli Eucalipti, ora in gestione all'Ateneo di Roma Tre, "che con il Trastevere ha una 'promessa scritta' - ricorda Betturri -, accordo favorito dall'ex viceministro dell'Istruzione Anna Ascani, affinché questo impianto possa andare a vantaggio della comunità, dei giovani, degli studenti e certo non solo della nostra squadra. Il Rettore dell'Ateneo Luca Pietromarchi è una persona di illuminata cultura e grande intelletto, e non può non essere sensibile a un progetto del genere. Gli chiedo di darci una mano, lo stadio degli Eucalipti ristrutturato sarebbe un fiore all'occhiello". (ANSA).
   

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