Lazio

Shoah: a Roma pietre d'inciampo per due studenti-partigiani

La posa oggi a Montesacro, nell'ambito progetto Liceo Aristofane

Shoah: Caudo, in pietre d'inciampo c'� la nostra storia

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 20 GEN - Ferdinando Agnini e Orlando Orlandi Posti. Due ragazzi, studenti e partigiani combattenti che furono imprigionati e torturati nel carcere Nazista di Via Tasso e trucidati alle Fosse Ardeatine. A ricordare la loro storia sono le pietre d'inciampo poste oggi davanti alle loro abitazioni, nel quartiere Montesacro a Roma, nell'ambito della "Settimana della Memoria". In via Monte Tomatico, in ricordo di Agnini: ucciso quando aveva 20 anni, fu tra i fondatori dell'Associazione Rivoluzionaria Studentesca Italiana (Arsi) e del periodico studentesco clandestino "La nostra lotta". In via Monte Nevoso per Orlando Orlandi Posti: ucciso a 18 anni, fu caposquadra partigiano del Partito d'azione. Partecipò alla battaglia di Porta San Paolo il 10 settembre del '43. Fu attivo in azioni militari contro pattuglie naziste tra il '43 e il '44.
    Questa iniziativa, ha detto Giovanni Caudo, Presidente del III Municipio, "è una ricchezza per tutto il territorio che contribuisce a renderci, sempre di più, una comunità viva e vivificante. Un merito, in questo, va riconosciuto anche agli studenti e alle studentesse del Liceo Aristofane che da anni, raccontano e ricercano le tracce, le persone e i volti della resistenza nel nostro territorio".
    L'iniziativa, nell'ambito di "Memorie d'inciampo a Roma", è frutto del lavoro di studenti e studentesse del liceo classico e linguistico Aristofane che da quattro anni partecipano al progetto "Il fiore del partigiano" - Pcto, in collaborazione con l'Istituto Romano Storia d'Italia dal Fascismo alla resistenza (Irsifar). "È un progetto - spiegano i promotori - che vuole restituire al territorio in cui il liceo è inserito Montesacro - Valmelaina- Tufello la memoria dei movimenti resistenziali attivi qui nei mesi di Roma citta aperta. Si tratta di riscrivere la storia di partigiani giovani e meno giovani che per la loro lotta hanno perso la vita a Forte Bravetta ed alle Fosse Ardeatine. Si cerca di costruire un vero percorso della memoria attraverso la posa delle pietre d'inciampo di fronte alle abitazioni di questi partigiani". (ANSA).
   

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