Lazio

A Roma tra i rifiuti in putrefazione e gli incendi dei cassonetti

Asl: degrado ma non è emergenza. Raggi: c'è una guerra in corso

Redazione Ansa

   Ancora cassonetti in fiamme a Roma dove da giorni va a rilento la raccolta dei rifiuti e in vari quartieri ci sono secchioni stracolmi. Due i roghi che si sono verificati a poca distanza alle 4.30 in zona Portuense. Due cassonetti sono andati a fuoco in via Gandiglio e altri due in via del Colli Portuensi danneggiando lievemente un'auto in sosta. Sul posto vigili del fuoco e carabinieri della compagnia Eur che indagano. Da accertare le cause degli incendi. Analoghi episodi si sono verificati in altre zone della città nei giorni scorsi. 

   "Sui rifiuti è in corso una guerra: la guerra dei rifiuti. Qualcuno vuole riportare 'l'apostata' al 'precedente credo'. La gestione dei rifiuti di Roma, da tempo immemorabile, si è fondata su una 'commistione tra attività legali ed illegali' ma oggi 'si constata un inceppamento': queste sono le parole che la Procura Nazionale Antimafia utilizzava nel 2016 per descrivere la recente rottura di un 'meccanismo' perverso nel ciclo dei rifiuti. Fatto di amicizie 'poco raccomandabili' che alcuni privati utilizzano per smaltire in modo economico e veloce". Lo scrive su Fb la sindaca di Roma Virginia Raggi. "Incendi nei Tmb, fuoco ai cassonetti, danni alle strutture e ai mezzi di Ama: Roma è #sottoattacco e non siamo solo noi a dirlo. Parlano i dati, le inchieste e i report delle forze dell'ordine. In questa intervista, realizzata dopo gli eventi che hanno distrutto il Salario e danneggiato Rocca Cencia, il magistrato Roberto Pennisi, procuratore della Direzione Nazionale Antimafia, fornisce la sua chiave di lettura, parlando di un possibile 'sabotaggio' - continua la sindaca in riferimento al video postato sui social.

    "I controlli li stiamo eseguendo: i cittadini ci segnalano delle situazioni, o al telefono o tramite Pec, e noi cerchiamo di tranquillizzarli. Se segnalano rifiuti di fronte a zone sensibili noi mandiamo gli ispettori, e dove è necessario chiediamo all'Ama di rimuovere il rifiuto". Così all'ANSA la dirigente medica del Servizio di Igiene e sanità pubblica della Asl Roma 1, Alessandra Brandimarte.

    "La situazione è di grave degrado urbano, vediamo rifiuti vicino ai cassonetti - aggiunge - Questo però non deve spaventare la popolazione. Non c'è una emergenza sanitaria, perché plastica o simili non possono emettere esalazioni tossiche. Il problema è però se si incendiano i cassonetti: allora vengono sprigionate sostanze che possono essere tossiche.
    Poi ci sono gli organici, che vanno in putrefazione con l'emissione di cattivi odori, che però non è dannosa di per sè. Sicuramente è un fastidio, e posso comprendere i cittadini, ma non c'è un rischio infettivo diretto. Ci può essere la proliferazione di animali, topi e gabbiani, che però la Asl tiene sotto controllo. I bigattini non sono un problema di sanità pubblica - conclude il medico - ma la manifestazione della putrefazione della sostanza organica". 

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