(ANSA) - ROMA, 22 MAG - "Non ho mai perso la speranza di
tornare libero. Sono stato tratto abbastanza bene, mai
minacciato di morte: mi ha salvato l'attività fisica che
riuscivo a fare e la disciplina che mi sono dato". E' quanto
raccontato da Alessandro Sandrini, l'italiano liberato oggi in
Siria dopo tre anni di prigionia, al pm di Roma Sergio Colaiocco
titolare dell'indagine avviata a piazzale Clodio per sequestro
di persona per finalità di terrorismo. L'uomo, nel corso
dell'audizione con gli inquirenti durata oltre due ore, ha
ricostruito la sua vicenda. "Sono partito dall'Italia il 3
ottobre del 2016 per una vacanza nell'area sud della Turchia. Il
giorno dopo il mio arrivo, mentre mi trovavo nella città di
Adana, sono stato bloccato in strada e narcotizzato, mi sono
svegliato dopo alcune ore in una stanza con due carcerieri
incappucciati e armati". E' probabile che Sandrini sia stato
venduto da un gruppo di criminali locali alle milizie jihadiste
attive nella zona di Aleppo.
Sandrini, mai perso speranza libertà
"Trattato bene. Mi ha salvato l'attività fisica e la disciplina"