Lazio

Problemi sanitari, sgombero campo nomadi a Roma. Un centinaio ancora accampati davanti camping River

Corte europea aveva sospeso. Raggi: la 'terza via' funziona. Da Campidoglio offerte alternative.

Redazione Ansa

Un centinaio di persone, sgomberate ieri dal campo nomadi Camping River di Roma, oggi sono ancora accampate davanti i cancelli dell'insediamento in zona Tiberina. Qui permane un presidio della polizia locale di Roma e sono presenti, a quanto si apprende, anche alcuni operatori sociali di Roma il cui ruolo è quello di proporre agli ormai ex abitanti del River le alternative al campo offerte dal Comune. All'interno del campo invece è all'opera la ditta incaricata di rimuovere gli ultimi moduli abitativi.

E una sassaiola è avvenuta ieri sera davanti al Camping River. Vista la pioggia che in serata si è abbattuta sulla Capitale, secondo quanto si apprende, le persone accampate davanti all'insediamento avrebbero cercato di rientrare nell'insediamento fermate dalla polizia locale, ne sarebbe nata una sassaiola contro i vigili. Ferito all'arcata sopraccigliare un agente del gruppo X Mare di Ostia, che ha avuto una prognosi di 7 giorni.

Via i trecento nomadi dal camping River e chiusura del campo a nord nella Capitale, nonostante la Corte europea per i diritti dell'uomo avesse chiesto la sospensione delle operazioni. A Roma, sulla questione dell'insediamento nomade, prevale la linea della fermezza, motivata dalla necessità di far fronte a "problemi di carattere sanitario". Ma l'intervento della polizia municipale, che ha accompagnato all'esterno del campo gli abitanti, non ha comunque evitato reazioni e tensione. Gli ormai ex residenti del Camping hanno denunciato di "essere stati trattati come animali". Versione rifiutata dalla polizia locale che ha sottolineato come tutto si sia svolto "senza l'uso della forza". Le operazioni, avvenute nella prima mattinata di giovedì, hanno colto di sorpresa le decine di famiglie rom del Camping River, rassicurate dal pronunciamento della Corte di Strasburgo, che dopo il ricorso di tre abitanti dell'insediamento aveva deciso la sospensione dello sgombero fino a venerdì. Corte che poi, in serata, ha fatto sapere di aver dato l'ok allo sgombero dei tre nomadi che si erano rivolti a Strasburgo perchè "c'è l'offerta di un alloggio". 

Secondo il comandante della Polizia Locale di Roma, Antonio Di Maggio, "tutto si è svolto nella massima regolarità, le persone sono state invitate ad uscire e non abbiamo usato nessuna forma di coazione fisica, vuol dire che non abbiamo usato manette, né allontanato le persone con la forza, non abbiamo usato spray al peperoncino né armi da fuoco, né manganelli, che non abbiamo". 

"Lo scorporo familiare non è una soluzione adeguata agli standard internazinali per il diritto all'abitare", denuncia però l'associazinoe XXI Luglio. Soddisfatta la sindaca di Roma, Virginia Raggi, che su facebook scrive: "Legalità e tutela dei diritti delle persone. Con questi principi saldi prosegue la nostra azione per il superamento dei campi rom", aggiungendo poi "la Corte Europea ci dà ragione Lo sgombero al #CampingRiver è corretto. La terza via per il superamento dei campi rom è giusta". Ed esulta su twitter il ministro dell'Interno, Matteo Salvini.

Anche il vice premier Luigi Di Maio, ha parlato di "uno sgombero pacifico e sì - ha detto - lo ritengo legittimo". Ma il parlamentare radicale Riccardo Magi paventa ora condanne e sanzioni per 'Italia ed ha puntato il dito contro "il piano di superamento dei campi della Giunta Raggi", che "ha fallito, non ha funzionato e la Raggi si sta 'salvinizzando'. Al contrario di quanto sostiene Salvini questo sgombero avviene nell'illegalità contro il pronunciamento della Corte Europea dei diritti dell'uomo".

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