Lazio

Roma: Raggi, video scuse a vigili? Richiesta una relazione

Sindaca, sembra essere norma della precedente amministrazione

Emiliano Bono, consigliere del Terzo Municipio di Roma Capitale

Redazione Ansa

"Ho avviato immediatamente un'attività di ricognizione. Sto facendo fare una relazione e da quello che sembra, ma devo ancora finire di approfondire, è una norma che era stata introdotta dalla precedente amministrazione". Così la sindaca di Roma, Virginia Raggi, risponde alle domande dei giornalisti sui video di scuse ai vigili urbani pubblicati sul web da persone sanzionate dalla polizia locale per oltraggio a pubblico ufficiale. Secondo quanto riportato da Repubblica, la pubblicazione dei video sarebbe necessaria per evitare il procedimento penale da parte dei cittadini sanzionati. 

ECCO IL VIDEO DELLA QUESTIONE

 

Pd:"Video-gogna a chi insulta vigili, Raggi condivide?" - Il Pd di Roma si rivolge alla sindaca Virginia Raggi per chiedere se "condivida" il regolamento della polizia municipale che obbliga un cittadino denunciato per oltraggio a un vigile (pubblico ufficiale) a un video di scuse di almeno 30 secondi da diffondere su internet. La storia é oggi sul quotidiano La Repubblica: una donna si é ribellata denunciando a sua volta per estorsione. L'esponente dem romano Giovanni Zannola chiama ""gogna mediatica" la procedura e sottolinea che "solo a Roma sarebbe chiesto, oltre al risarcimento agli oltraggiati, anche un video di scuse e di 'omaggio' al corpo da diffondere su tutti i principali network ad ampia diffusione come Youtube". "Il Pd romano chiederà al Ministro dell'Interno Marco Minniti se è a conoscenza di tale procedura adottata dal Corpo di Polizia locale di Roma Capitale e se non la ritenga "inusuale" rispetto alle pene e alle norme previste per questi reati dal Codice". I video "sembrano più una estorsione di scuse e somigliano alle dichiarazioni estorte ai prigionieri dell'Isis - dice il consigliere comunale Pd Marco Palumbo -. Chiedo al comandante (della polizia municipale, ndr) Diego Porta di rivedere al più presto una pratica che richiama al medioevo attraverso l'uso di strumenti informatici".
   

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