(ANSA) - ROMA, 16 OTT - Donne, uomini, ragazzi. I volti dei
più umili, dei tanti e tanti schiavi che duemila anni fa si
dannavano l'esistenza nei sotterranei delle Terme per caricare
di legna le fornaci e riscaldare l'acqua delle piscine affollate
ogni giorno da migliaia di romani, sembrano tornare a galla,
protagonisti di 'Molti' l'installazione di Antonio Biasucci, che
dal 17/10 al 19/11 riapre al pubblico a Caracalla un lungo
tratto delle suggestive gallerie. "Volti pietrificati di persone
anonime,ma presenti che sono lì testimoni della storia degli
uomini", suggerisce l'autore. Curata da Ludovico Pratesi, la
mostra è fortemente voluta dalla soprintendenza speciale
all'archeologia e belle arti di Roma, che l'ha promossa con
Electa: "I quasi 2 kilometri di gallerie delle Terme di
Caracalla in gran parte da restaurare - sottolinea il
soprintendente Francesco Prosperetti - si candidano a divenire
un grande spazio espositivo per Roma".
In ventre Caracalla i Molti di Biasucci
50 scatti rievocano i volti ignoti degli schiavi nell'antichità