Lazio

Shoah:a Alberto Mieli laurea honoris causa,superstite lager

Per leggi razziali interruppe studi,riconoscimento a Foggia

Shoah: presto a Firenze memoriale italiano di Auschwitz

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 1 DIC - A causa delle leggi razziali e della terribile deportazione nei lager, alla quale sopravvisse, non riuscì a completare i suoi studi. Oggi per Alberto Mieli, sopravvissuto alla Shoah, ricevere la laurea Honoris Causa in "Filologia, Letterature e Storia", presso l'Universtà di Foggia, è stata dunque una doppia vittoria. Deportato prima ad Auschwitz e poi a Mauthausen, miracolosamente sopravvissuto alla Shoah e marchiato sul braccio con il numero 180060, oggi quasi novantenne Alberto Mieli può festeggiare questo atteso traguardo. Nel 1938 Mieli come tanti altri studenti ebrei, fu espulso dalla scuola a causa delle leggi razziali introdotte in Italia. Per molti ragazzi ebrei significò l'interruzione definitiva degli studi. Mieli ricorda ancora quei giorni: "fui chiamato dal preside dell'Istituto. Piangendo mi disse che non potevo più frequentare il corso. Un uomo così grande che piangeva come un bambino. Tra le lacrime mi disse che non avrei più potuto frequentare l'istituto". Il ricordo di quei giorni e di quelli passati nei campi sono racchiusi nel libro-testimonianza "Eravamo ebrei. Questa era la nostra unica colpa" scritto insieme alla nipote Ester Mieli in uscita a gennaio 2016.
    "Sono felice di essere qui - ha detto Mieli - "per testimoniare ancora una volta quando sia importante la memoria. A voi - rivolgendosi ai giovani - spetta il testimone del ricordo perché orrori del genere non accadano più".
    (ANSA).
   

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