Lazio

Sindaco resta, Pd minaccia le dimissioni: il vademecum della crisi

Se lasciano 25 consiglieri finisce era Marino, poi il commissario

Foto d'archivio

Redazione Ansa

Si è fermato il countdown per la decadenza del sindaco di Roma Ignazio Marino. Il primo cittadino ha annunciato il ritiro delle sue dimissioni. Ecco le prossime tappe.

CONVOCAZIONE AULA - Marino chiederà di convocare l'assemblea capitolina per un confronto con gli eletti. 

DIMISSIONI 25 CONSIGLIERI - Ora che Marino ha annunciato di voler resistere fino alla fine, il Pd si prepara alle dimissioni di massa. Una strada che potrebbe aggirare il passaggio in Aula che tanto impensierisce il partito di Renzi. Per determinare la decadenza di sindaco e giunta serve che si dimettano contestualmente almeno 25 consiglieri in assemblea capitolina (il Pd ne ha 19), cioè la metà più uno. I 25 eletti in questione devono consegnare contestualmente le proprie dimissioni al segretariato generale del Campidoglio, o recandovisi di persona o con delega autenticata da un pubblico ufficiale.

MOZIONE SFIDUCIA - La seconda opzione in campo per far cadere il sindaco è la sfiducia. Il Pd dovrebbe presentare in Assemblea Capitolina una mozione di sfiducia, o appoggiarne un'altra. Una soluzione giudicata politicamente inopportuna ma anche impervia perché farebbe slittare i tempi: la mozione (che deve essere sottoscritta da almeno 2/5 dei consiglieri) infatti dovrebbe essere discussa non prima di dieci giorni dalla consegna e non oltre i trenta.

ARRIVA IL COMMISSARIO - Tutte e due queste circostanze - se viene approvata la mozione di sfiducia in Aula o se si dimettono 25 consiglieri - fanno decadere il sindaco, la giunta e il consiglio. Gli organi restano in carica con poteri di ordinaria amministrazione fino alla nomina di un commissario. Il commissario prefettizio, che può guidare la Capitale per 90 giorni, deve essere nominato dal prefetto di Roma. Entro i 90 giorni il Governo, con il ministro degli Interni, proporrà al presidente della Repubblica la nomina del commissario straordinario che guiderà la Capitale fino alle elezioni di primavera. E' plausibile che il commissario prefettizio venga confermato dall'esecutivo nel ruolo di commissario straordinario.

ELEZIONI A PRIMAVERA - Poi la prima finestra utile per andare al voto, in base alla Legge 120 sulle elezioni negli enti locali del 1999, e' quella della prossima primavera. Il voto si potrebbe tenere in una domenica tra il 15 aprile e il 15 giugno 2016.
   

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