Lazio

Cda Ama Roma valuta licenziamento 41 assunti grazie a 'Parentopoli'

Il Presidente Fortini, nessuna vendetta politica solo giustizia. Cisl, faranno ricorso

Redazione Ansa

"Abbiamo convocato un Cda d'urgenza in cui chiederò di procedere al licenziamento di 41 amministrativi che secondo una sentenza penale hanno ottenuto un ingiusto vantaggio patrimoniale da una assunzione illegittima in Ama". Così il presidente di Ama Daniele Fortini. Stiamo esaminando la posizione di altri lavoratori, 23 autisti, che sono ugualmente nel corpo della sentenza, rigorosa e inappuntabile, che erano stati giudicati inizialmente inidonei e che per il Tribunale invece dolosamente hanno avuto, attraverso una correzione dei punteggi, l'idoneità che ha permesso loro di essere assunti. Anche questi lavoratori saranno licenziati". Così il presidente di Ama Daniele Fortini in merito agli assunti di 'Parentopoli'.

Fortini, nessuna vendetta politica solo giustizia  - "Non si tratta di un licenziamento discriminatorio ma del ristabilimento della verità, legalità e della giustizia come chiesto dal sindaco: non viene consumata nessuna vendetta politica". Così il presidente dell'Ama Daniele Fortini commentando il licenziamento di 41 amministrativi e 23 autisti assunti durante 'Parentopoli'. "La tragedia di questi lavoratori che perderanno il posto è responsabilità di coloro che hanno imbrogliato commettendo un crimine per cui sono stati condannati", conclude Fortini.

Fortini, licenziamento assunti Parentopoli atto legittimo - "Io credo che l'atto che stiamo per assumere è un atto sicuro e legittimo e il giudice del lavoro non potrà che prendere atto della corretta condotta dell'azienda". Così il presidente dell'Ama Daniele Fortini risponde a chi gli chiede se avesse paura di eventuali cause risarcitorie da parte degli assunti durante 'Parentopoli' che saranno licenziati. "Siamo certi di essere dentro il solco della legalità - spiega - e quindi ci assumiamo la responsabilità che dobbiamo rispetto alla conduzione dell'azienda. E' possibile che il giudice del lavoro valuti come dovrà nello stesso modo in cui abbiamo fatto noi, con coscienza e perizia e avvalendoci del contributo di accademici e di esperti giuslavoristi. Il Tribunale del lavoro valuterà nell'insieme e si determinerà nelle sue decisioni". "Noi non possiamo lasciare che venga ulteriormente proseguito un ingiusto vantaggio patrimoniale a persone che non ne hanno diritto - aggiunge - Il primo eventuale profilo di rischio per l'azienda è questo: essere inerte, ovvero non agire nel momento in cui il tribunale penale dice che si sta godendo ingiustamente di un vantaggio procurato da un reato, che peraltro è quello che ha condotto alla condanna di amministratori ed ex dirigenti dell'azienda e su cui noi già a giugno abbiamo agito: l'azienda, alla luce della sentenza, ha immediatamente aperto la procedura per il risarcimento del danno contro quegli amministratori e dirigenti e quindi ci sarà una causa anche in quella circostanza".

Cisl, 41 licenziati Parentopoli? Faranno ricorso  - "L'annuncio di 41 licenziati lascia il tempo che trova: non ci può essere un licenziamento collettivo. Al massimo si tratterebbe di 41 licenziamenti singoli ed è normale pensare che chiunque sarà soggetto a questo provvedimento farà ricorso. Noi come sindacato non tuteliamo chi è fuori dalle regole e quindi non ci esprimiamo su questo annuncio. Se l'azienda crede che, sulla base della sentenza della magistratura, ci siano gli estremi per licenziare ne prendiamo atto e valuteremo poi, caso per caso". Così Francesco Sorrentino, segretario generale della Fit Cisl Roma e Lazio, interpellato sull'annuncio del licenziamento degli assunti durante 'Parentopoli' in Ama.

 

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