Lazio

Uccisa da furgone, al vaglio la versione del conducente

Uomo ha dichiarato di aver perso controllo mezzo per colpo tosse. Documenti nelle mani della polizia

Your browser doesn't support HTML5 video.

Redazione Ansa

Gli inquirenti che indagano sull'incidente in cui, il 25 agosto scorso, è morta Elena Fortuna, 59 anni, travolta da un furgone ribaltatosi in via Maria Adelaide, a due passi da piazza del Popolo, stanno verificando la versione di Marco Pompei, il conducente del mezzo indagato per omicidio colposo, il quale ha dichiarato di aver perso il controllo del mezzo per un violento colpo di tosse. 

In particolare, è stata disposta l'audizione dei testimoni che hanno assistito al fatto. A confermare la versione di Pompei è stato anche un collega che si trovava sul mezzo al momento del fatto. "Siamo in fase di indagini - ha dichiarato il legale di quest'ultimo, Pablo De Luca - ed, eventualmente, il ritiro della patente al mio assistito potrebbe avvenite all'esito del processo". "Pompei - ha aggiunto - è risultato negativo al test dell'alcol e della droga, e per questo ieri gli è stata restituita la patente di guida".

Lo scorso giugno, il Senato ha dato il via libera al disegno di legge sull'omicidio stradale: ecco cosa prevede.

Libretto di circolazione e patente di guida del conducente del furgone sono ancora nelle mani della Polizia Locale. A precisare che i due documenti non sono stati restituiti all'investitore è la polizia municipale. Non è infatti possibile - si spiega in una nota - restituire un libretto di circolazione di un mezzo posto sotto sequestro, coinvolto in un incidente stradale con esito mortale. Per quanto concerne la patente, essendo il conducente indagato per omicidio colposo, quest'ultima resta vincolata ad altri tipi di accertamenti, sebbene l'alcol test e il drug test siano risultati negativi. Resta da accertare, infatti, la condotta di guida, così come le condizioni generali dell'investitore.

Leggi l'articolo completo su ANSA.it