Lazio

Morta in gioco erotico, Soter Mulè condannato a 3 anni

Riduzione di pena in appello per l'ingegnere accusato di avere responsaprimo grado, prosciolto da lesioni altra ragazza

Soter Mule

Redazione Ansa

Riduzione di pena in appello per l'ingegnere Soter Mulè, 47 anni, accusato di avere avuto responsabilità nella morte della 23enne Paola Caputo, avvenuta la notte tra il 9 e il 10 settembre 2011 durante un gioco erotico in un garage di un palazzo di via di Settebagni, a Roma.


    La sentenza è stata emessa dalla I Corte d'assise d'appello di Roma, presieduta da Mario Lucio D'Andria con Giancarlo De Cataldo, in riforma della sentenza a 4 anni e 8 mesi inflitta in primo grado dal gup a conclusione del processo col rito abbreviato.

    La riduzione della pena è stata decisa valutando un secondo reato contestato a Mulè: quello delle lesioni colpose a un'altra ragazza coinvolta nei 'giochi' di quella sera. In questo caso, i giudici hanno dichiarato il non doversi procedere per difetto di querela, scorporando dalla pena principale quanto previsto per il secondo reato contestato. Inizialmente per Mulè l'accusa era di omicidio preterintenzionale, poi derubricata in colposo con l'aggravante della previsione dell'evento dal giudice preliminare.

    Era il 10 settembre 2011 quando l'ingegnere fu arrestato dalla polizia con l'accusa di omicidio (due giorni dopo fu affidato ai domiciliari; successivamente tornò in libertà per scadenza dei termini massimi custodiali). Era accusato di aver partecipato al gioco erotico dello shibari finito in tragedia: una ragazza era morta soffocata dal cappio che aveva intorno al collo, e un'altra era rimasta ferita. Mulè ha sempre detto che tutto fu un incidente, una fatalità, e che il suo ruolo si era limitato solo all'assistere ai 'giochi'. 

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