Lazio

Mille candele per Stefano Cucchi. Ilaria: "Qualcosa sta cambiando"

'Presi in giro per 5 anni, non ci fermeremo fino a che non sarà fatta giustizia. Bagnasco: 'Arrivare alla verità'

Ilaria Cucch

Redazione Ansa

Si è tenuta a Roma la fiaccolata intitolata 'Mille candele per Stefano Cucchi, accendiamo la verità', in piazza Indipendenza a Roma davanti al Consiglio superiore della magistratura (Csm). La fiaccolata è promossa dalla famiglia e dall'Associazione contro gli abusi in divisa (Acad) Onlus. "Sono tante luci accese attorno a Stefano, che in quei giorni era solo e oggi non lo è più", ha detto la sorella Ilaria. E uno degli organizzatori è intervenuto al megafono dicendo: "Abbiamo già dato via tutte le mille candele. Stanno finendo".

"Quello che abbiamo ripetuto per cinque anni - ha detto Ilatia Cucchi - cioè che la procura fosse contro di noi in questo processo era la verità, il fatto che queste persone si sono preoccupate di fare il processo a noi era la verità e io credo sia imbarazzante. I segnali che arrivano da tutte le parti, sia dai cittadini, sia dalle istituzioni ci scaldano il cuore. Stefano era solo in quei sei giorni, è stato abbandonato anche dopo la sua morte. La nostra famiglia è stata abbandonata e presa in giro in tutti questi cinque anni. Ora qualcosa sta cambiando e questo ci apre uno spiraglio di speranza".


"Ringrazio tutti a nome di Stefano - ha detto il padre, Giovanni - per la partecipazione e per l'indignazione. Finalmente forse qualcosa si sta muovendo".

In mattinata il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, ha auspicato che sulla vicenda giudiziaria di Stefano Cucchi si possa "arrivare ad una verità il possibile completa e aderente ai fatti". Il cardinale ha parlato del caso Cucchi a margine di un incontro sul ruolo della donna nella società, organizzato dal Centro italiano femminile. "Se chi ha responsabilità - ha detto Bagnasco - ha ritenuto di riaprire il caso c'è solo da augurarsi che le cose siano portate avanti con ulteriori elementi, così da arrivare ad una verità il più possibile completa e aderente ai fatti". Il presidente della Cei ha aggiunto: "Laddove ci fosse qualche aspetto d'ombra o di ingiustizia è necessario fare luce fino in fondo per rispetto alla vittima, ai familiari e alla società nel suo insieme"

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