Lazio

Eliseo: guerra soci sul nodo Barbareschi, giovedì sfratto

Dipendenti, pronti a occupazione. Monaci, disposto cedere quote

Redazione Ansa

Ancora 48 ore ed il Teatro Eliseo conoscerà il suo destino. Davanti all'ennesima minaccia di sfratto, in programma giovedì prossimo, 30 ottobre, questa volta i dipendenti promettono battaglia, pronti ad occupare quella che Eduardo de Filippo definiva la sua "casa", nel cuore di Roma.
    Tra i soci proprietari dello stabile è ormai scontro frontale soprattutto dopo l'annuncio di Luca Barbareschi, prima durante una conferenza stampa sabato scorso in un hotel romano e poi il giorno successivo in diretta tv a Domenica In, di aver raggiunto un accordo, non solo per l'acquisto di una parte delle quote della proprietà ma anche per la guida della direzione artistica della nuova gestione del teatro. "Da venerdì Luca, che ha un accordo scritto con due dei soci, sarà il nuovo direttore del teatro - confermano dal suo entourage -. Dispiace che gli attuali gestori annuncino battaglia, ma giovedì c'è uno sfratto esecutivo e vedremo come andrà a finire". L'attuale gestione della sala, morosa nei confronti dei proprietari dello stabile per quasi mezzo milione di euro, fa riferimento ad una società di Vincenzo Monaci il quale rilevò nel 1997 la gestione del teatro Eliseo e, solo successivamente, acquistò le mura in società con Carlo Eleuteri e Roberto Corsi (al quale è poi succeduta la moglie Stefania Marchini) fondando la Eliseo Immobiliare. I rapporti tra i tre - Eleuteri e Corsi da un lato e Monaci dall'altro - sono andati via via incrinandosi, fino ad arrivare allo scontro degli ultimi due anni, con l'istanza di sfratto arrivata ai gestori della sala già dal dicembre 2013 e protrattasi fino ad oggi. "Tutti sanno che sono disponibile a cedere la mia quota - ha detto oggi Monaci in una lunga conferenza stampa mostrando documenti, carte e bilanci della società -, ma mi sarei aspettato una telefonata, una trattativa. L'accordo di Barbareschi è illegittimo in quanto avrei dovuto essere avvisato, essendo socio con diritto di prelazione". Questioni che rischiano di finire in un'aula di tribunale, a meno che in due giorni non arrivi una schiarita tra le parti che, al momento, appare più che mai lontana. "Barbareschi - continua Monaci - è stato troppo affrettato nei suoi annunci. Al momento alla nostra società sono pervenute tre lettere di interesse. Quella del regista/attore è arrivata solo venerdì scorso e, peraltro, lega indissolubilmente la sua direzione artistica all'acquisto di un terzo dell'immobile, presumibilmente il mio che non ho mai ceduto nulla a nessuno".
    Secondo quanto si apprende, gli altri due soci della Eliseo Immobiliare tenderebbero a ritenere illegittima la quota di Monaci, in quanto trasferita ad un trust. Diatribe tecniche e legali che rischiano comunque di mettere alla porta i circa 20 dipendenti del teatro e tutti gli stagionali già assunti e che ora rischiano di perdere il lavoro. "Siamo pronti ad occupare - dice il direttore artistico -. Se procederanno con lo sfratto si troveranno di fronte un muro di persone. E poi siamo noi i titolari del marchio 'Teatro Eliseo', ce lo porteremo dietro, fosse anche in periferia".
   

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