Lazio

Valle occupato: è scontro Fondazione-Campidoglio

Occupanti: "Ultimatum senza dialogo". Assessore: "Nessuno ha detto niente del genere"

Redazione Ansa

 "La convocazione si è rivelata di fatto un ultimatum senza margini per ogni possibile dialogo".

Così gli occupanti del teatro Valle commentano l'incontro di ieri con il neo-assessore alla Cultura di Roma Capitale, Giovanna Marinelli, che ha chiesto di liberare la struttura entro giovedì prossimo. In una nota, il Valle Occupato definisce "preoccupanti" le dichiarazioni della Marinelli che - si legge - "sembrano ridurre l'esperienza di questi tre anni esclusivamente a un problema da risolvere in modo sbrigativo e non come un'opportunità per la città e per il Paese". 

"Nella piena disponibilità ad avviare da subito un momento di transizione che porti all'uscita dall'attuale stato di occupazione - si legge nella nota -, abbiamo proposto l'apertura di un percorso pubblico per il conseguimento di un nuovo modello partecipato che raccolga le sperimentazioni elaborate nel corso di questi tre anni". La Fondazione, istituita nel settembre 2013, "si è detta immediatamente pronta a farsi garante dell'accesso al Teatro Valle per l'esecuzione di ogni necessario sopralluogo e valutazione da parte delle istituzioni competenti", salvo garantire un percorso di transizione sulla base di alcuni principi: artistici, di natura gestionale-economica e di governo del teatro. La delegazione, ricevuta ieri da Marinelli, ha proposto anche l'istituzione di una commissione di garanti, ricevendo come risposta - si legge nella nota - "un diniego assoluto e una chiusura totale da parte di tutti i rappresentanti delle istituzioni presenti" con la richiesta dell'"imprescindibile e immediata uscita degli occupanti dal Teatro Valle e la sua consegna al Teatro di Roma e alla Soprintendenza Nazionale per lavori di restauro e messa a norma". Per oggi alle 12 è stata convocata una conferenza stampa, mentre alle 17 è in programma un'assemblea pubblica.

Marinelli: nessun ultimatum dal Campidoglio

"Nessuno ha detto niente del genere". Arriva immediata la replica dell'assessore che, intervistato da Radio Città Futura ha detto che "questa è stata l'interpretazione dell'ala più movimentista". "Ieri - ha continuato - abbiamo fatto una assemblea molto partecipata, lì noi abbiamo evidenziato i punti della nostra offerta, ovvero la garanzia che il teatro Valle rimane pubblico in quanto affidato al Teatro di Roma, quest'ultimo garantisce l'esperienza del Valle dal punto di vista culturale e artistico e noi diamo un importante riconoscimento politico al ruolo culturale della fondazione rispetto alla città". Per l'assessore ora è però il momento di "riconsegnare il teatro alla sovrintendenza perché i lavori possano cominciare, il Valle va messo a norma, deve tornare al suo antico splendore al quale credo che tengano oltre al comune anche gli occupanti".

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