Lazio

Opera di Roma, lo spettro della liquidazione

Il sindaco Marino: assistiamo all'ostinazione di due sigle sindacali che non vogliono sottoscrivere il piano industriale

Opera Roma: Boheme in scena a Caracalla solo con pianoforte

Redazione Ansa

Martedì prossimo all'ordine del giorno del Cda del Teatro dell'Opera ci sarà l'ipotesi liquidazione, annuncia il sindaco di Roma Ignazio Marino. "Di fronte al tentativo di affossare il rilancio del Teatro dell'Opera di Roma - sostiene - è ormai tempo che ciascuno si assuma le proprie responsabilità".

 "Assistiamo all'ostinazione di due sigle sindacali che - prosegue Marino - non vogliono sottoscrivere il piano industriale, condiviso invece dai rappresentanti di gran parte dei lavoratori del Teatro, né sospendere gli scioperi che stanno penalizzando la stagione estiva a Caracalla".

''Ancora una volta il Teatro dell'Opera è costretto a registrare la chiusura totale ad ogni confronto e discussione da parte delle sigle sindacali Fials e Cgil che hanno confermato lo sciopero per la terza recita de La bohème, dopo l'astensione dal lavoro per le due prime rappresentazioni, con grave danno economico immediato e un serio rischio sul futuro del Teatro dell'Opera. Così l'attività sindacale diventa un 'gioco al massacro' - continua il Teatro dell'Opera -, voluto da una minoranza, assolutamente dannoso per il presente e soprattutto per il processo di risanamento in atto che ha riportato in equilibrio il bilancio dell'anno in corso. Al 30 giugno si è registrato un risparmio di circa 5 milioni di euro, con più spettacoli e spettatori rispetto al primo semestre 2013''.

I sindacati replicano, "Fuortes mai presente" - E' un duro botta e risposta quello tra i sindacati del Teatro dell'Opera di Roma e il Sovrintendente Carlo Fuortes. Come si legge in una nota diffusa oggi da Cgil e Fials, "in merito alla dichiarazione del Sovrintendente Fuortes apparsa questa mattina dove si cerca di smentire quanto affermato dal professor Bolognese, le scriventi oo.ss. ribadiscono quanto segue: a nessuno degli incontri successivi alla proclamazione degli stati di agitazione e degli scioperi di Cgil e Fials, il Sovrintendente Fuortes si è mai presentato". I sindacati confermano "l'atteggiamento irresponsabile" della Fondazione e il tentativo di "mistificare le cose", dal momento che il sovrintendente "è apparso, seppure per pochi minuti, ad alcuni di quegli incontri dove si è esaminato un testo che potrebbe sostituire il contratto integrativo aziendale. Incontri nei quali erano presenti tutte le sigle ma che non riguardano e non hanno mai trattato del piano industriale nel suo complesso". Dopo l'ennesima riunione con il Dr. Bottaro che si è conclusa "con un nulla di fatto", la sopravvivenza stessa del Teatro dell'Opera è "messa a rischio", denunciano ancora le oo.ss., richiamando "le istituzioni che rappresentano i soci Fondatori (regione, comune, ministero) alle loro responsabilità primarie".

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