Lazio

Addio Emanuele Pacifici, memoria storica dell'ebraismo

Il 9 ottobre del 1982 fu coinvolto nel tragico attentato al Tempio

Emanuele Pacifici mostra la copia del documento originale in cui si attesta la appartenenza dell'intera famiglia Pacifici alla 'razza ebraica' nel 2005

Redazione Ansa

E' morto questa mattina a Roma Emanuele Pacifici, memoria storica dell'ebraismo e padre di Riccardo Pacifici, presidente della Comunità ebraica della capitale. I funerali religiosi si sono tenuti alle 14 all'interno del cimitero ebraico di Prima Porta.

"Se ne è andato questa mattina alle prime luci dell'alba Emanuele Pacifici, figlio del Rabbino Riccardo Pacifici e di Wanda Abenaim, padre di Riccardo Pacifici, Presidente della Comunità Ebraica di Roma. E' stato - afferma la Comunità in una nota - un'importante figura dell'ebraismo italiano".

Nato il 15 giugno del 1931, Emanuele Pacifici scampò alla Shoah nascondendosi dai cacciatori nazisti ospitato nel collegio delle suore di Santa Marta a Settignano (Firenze), quando era ancora un giovane adolescente. Il padre fu catturato a Genova, mentre era alla guida della sua Comunità. La madre fu invece catturata nel convento delle suore di Santa Maria Gesù in piazza del Carmine a Firenze. Entrambi i genitori furono trucidati nelle camere a gas di Auschwitz-Birkenau. Finita la guerra, ritrovato da un soldato della Brigata Ebraica all'interno del convento, Emanuele Pacifici tentò di trasferirsi in Israele, ma una grave malattia gli impedì di partire. Restò in Italia divenendo uno dei più importanti custodi della memoria ebraica italiana del Novecento.

Il 9 ottobre del 1982 Emanuele Pacifici fu coinvolto nel tragico attentato al Tempio Maggiore di Roma dove morì il piccolo Stefano Gaj Taché. L'esplosione lo ferì lasciandolo in fin di vita. Venne salvato dai medici dell'ospedale del Fatebenefratelli dopo aver lottato per mesi contro la morte.
    "Oggi suo figlio Riccardo, il Consiglio della Comunità Ebraica di Roma e tutto l'ebraismo - conclude la nota - lo ricordano commossi".

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