Friuli Venezia Giulia

Ucraino Nikitin, 'combattiamo, non abbiamo scelta'

Lo scrittore a Pordenonelegge, Putin deve ritirare l'esercito

Redazione Ansa

(ANSA) - PORDENONE, 17 SET - "E' molto difficile capire cosa abbia in mente Vladimir Putin e come potrebbe svilupparsi la situazione. Putin non vede la realtà nel modo adeguato, la situazione gli scappa di mano e tutti questi eventi lo confermano. In quanto a noi, non abbiamo scelta agiamo secondo il detto 'fai quello che devi fare e arriverà quello che deve arrivare'". Lo dice all'ANSA lo scrittore ucraino Aleksej Nikitin, tra le voci più significative della scena letteraria contemporanea del suo Paese, al suo arrivo a Pordenonelegge, dove parlerà del suo ultimo libro, "Bat Ami. Di fronte al fuoco", che uscirà in Italia nel 2024 per Voland.
    "Noi ci difendiamo, combattiamo.
    Putin deve ritirare il proprio esercito. Gli intellettuali di tutto il mondo dovrebbero fare pressione affinché il governo russo ritiri le forze armate, mentre l'Ucraina sta difendendo la vita dei propri cittadini" sottolinea.
    Agli intellettuali russi Nikitin però non chiede "niente perché c'è una vera e propria catastrofe intellettuale. Una buona parte di quelli che possiamo considerare intellettuali russi è emigrata, è andata altrove, fuori. Pochi dei rimasti, per le circostanze in cui si trovano, possono fare qualcosa. Mentre la maggioranza degli intellettuali è solo parte della macchina propagandistica e noi veramente non comprendiamo come si sia potuti arrivare a questa situazione. Ancora prima della guerra, nel 2019 e nel 2020 molti russi sono venuti in Ucraina, hanno lasciato la Russia, sono a favore dell'Ucraina e questa è la forza importante sulla quale possiamo contare. E questa parte di russi sono molto attivi e pronti a combattere fisicamente contro il regime putiniano. E parlo di persone importanti, a livello degli onorevoli e della Duma" racconta Nikitin.
    E non si stanca di ripetere: "l'Ucraina non ha scelta perché la sua sconfitta sarebbe l'inesistenza, vedere cancellato lo Stato, il popolo ucraino, la lingua e la cultura. Non c'è modo, bisogna vincere. Però dobbiamo capire cosa intendiamo con la parola vittoria perché si può anche vincere e sentire una sconfitta morale" spiega Nikitin. (ANSA).
   

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