Friuli Venezia Giulia

Wartsila conferma lo stop a Trieste, sciopero il 4 agosto

Giorgetti: 'Incrinata la fiducia'. Fedriga: 'Scelta politica'

Redazione Ansa

   La conferma della decisione di Wartsila di "non fare marcia indietro", ritirando la procedura di chiusura delle attività produttive del sito di Trieste, "incrina la fiducia che era alla base dei rapporti tra Italia e Finlandia". Così reagisce il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, all'annuncio del ceo del gruppo Wartsila Hakan Agnevall, durante l'incontro convocato al Mise sulla vertenza. Un annuncio che definisce "un vero fulmine a ciel sereno, inaspettato rispetto alle interlocuzioni avute pure con il governo di Helsinki nei mesi scorsi".

    Una scelta "inaccettabile" per i sindacati che proclamano 8 ore di sciopero in tutti i siti di Wartsila giovedì 4 agosto e una manifestazione cittadina alla fine del prossimo mese. Quella dell'azienda è "una scelta di carattere politico e non industriale, che arreca un grave danno a un settore strategico per il nostro sistema Paese", reagisce il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga che ha preso parte alla riunione durata circa 3 ore.
"Sarà sicuramente vero che l'azienda ha operato nell'ambito delle leggi", prosegue, ma esistono "regole di lealtà nei rapporti tra Paesi e persone.
    Criteri e regole evidentemente tradite", afferma Giorgetti, per il quale il governo italiano "continuerà a essere impegnato fino all'ultimo momento nella difesa degli interessi dei lavoratori, del territorio e nell'interesse nazionale".

    Quella di Wartsila Italia - produttore di motori diesel del gruppo finlandese Wärtsilä con sede e stabilimento industriale a San Dorligo della Valle - per Fedriga è "una decisione unilaterale, resa ancor più grave e inaccettabile dall'articolato elenco di contributi e garanzie nazionali e regionali di cui l'azienda ha beneficiato negli anni". La Regione, sottolinea, "interesserà il Comitato delle Regioni e tutte le istituzioni nazionali ed europee, per denunciare l'atteggiamento predatorio". Per il ceo di Wartsila, Agnevall, quella presa è una "decisione difficile" e ci sarebbe la volontà di mantenere a Trieste il presidio del Service della ricerca e sviluppo, formazione. Ma la decisione è "grave e inaccettabile" per i sindacati, che fa "scempio del patrimonio industriale e professionale del sito di Trieste pregiudicando la stessa presenza della multinazionale nelle basi di Genova e Napoli", spiega Fiom-Cgil.

    Da parte dell'azienda, afferma Fim Cisl, è un vero e proprio "schiaffo al governo italiano", l'aver "liquidato in 10 minuti un ministro" rigettando il progetto "'Industria del mare', che il Mise si appresta a sviluppare coinvolgendo la filiera della cantieristica navale italiana e finlandese". Per Uilm, infine, "la continuità produttiva è una condizione indispensabile per poter continuare a discutere". 

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