Friuli Venezia Giulia

Baseball triestino portato dall'esercito Usa celebra 70 anni

Il batti ha resistito al tempo permeando in cultura locale

Redazione Ansa

(di Francesco De Filippo) (ANSA) - TRIESTE, 14 GIU - Quello strano e sconosciuto sport in cui a momenti di ferma si alternano improvvise accelerazioni e i cui giocatori indossano divise più consoni a una catena di ristorazione che non a una disciplina sportiva, fu chiamato dai triestini batti&corri, con perfetta sintesi atletico-semantica.
    I soldati statunitensi, invece, che lo praticavano con foga e passione, lo chiamavano baseball. Quando ripartì dall'Italia, l'esercito di liberazione Usa lasciò in città quattro di questi campi, uno di quali, il Soldiers field di Villa Opicina, era considerato il 'diamante' più bello d'Europa. Lo sport è permeato nella cultura italiana e oggi questo impianto festeggia i 70 anni.
    Costruito tra il 1951-52 dal TR.U.S.T. (Trieste United States Troops) per il personale di amministrazione del Governo Militare Alleato, l'impianto è gestito dalla A.S.D. Junior Alpina Baseball Softball. Con il permanere delle squadre americane di stanza sul Carso, decine di giovani giuliani si erano infatti avvicinati al gioco e ne hanno perpetrato le azioni tra il campo di Valmaura, lo Yankee Stadium di Zaule e l'Heroes field di Borgo Grotta. Poi, appunto, nel giugno 1952, il generale americano di stanza a Trieste, E.B. Sebreè, inaugurò il gioiello, il Soldiers field di Villa Opicina. Nello stesso anno, la neonata nazionale italiana, disputò un raduno collegiale di preparazione in vista della prima partita internazionale della sua storia, contro la Nazionale di Spagna.
    Oggi, con i colori blu arancio della Junior Alpina baseball softball, un centinaio di ragazzi italiani, suddivisi nelle categorie dal minibaseball alla serie B nazionale, pestano ancora sulla terra rossa e l'erba del Soldiers field. (ANSA).
   

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