Friuli Venezia Giulia

Salute: Riccardi, dati indicano rallentamento infezioni

Lo ha confermato il vicegovernatore a vertici Cgil, Cisl e Uil

Redazione Ansa

(ANSA) - TRIESTE, 26 GEN - "A fine settimana, l'andamento della pandemia entrerà nel plateau; dalla prossima settimana, dovrebbe esserci una riduzione della curva dei contagi, con effetti positivi sulla domanda ospedaliera negli ulteriori 10-15 giorni". Così il vicegovernatore Riccardi ai rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil all'incontro di oggi.
    "La crescita in Fvg rallenta, è minore di Veneto e Province di Trento e Bolzano, ma la forte diffusione del virus in Slovenia preoccupa - ha detto Riccardi - Facendo la proporzione tra casi e tamponi eseguiti dal 17 al 23 gennaio il Fvg registra il 15,5%" (media nazionale 16,4%). Per Riccardi "al momento oltre il 90% dei contagi è Omicron. L'infezione è molto più diffusa delle precedenti ondate ma la necessità di ricovero in ospedale è inferiore allo scorso anno".
    "Nella settimana 15-21 gennaio sono state registrate 16.538 infezioni tra i vaccinati e 13.099 tra i non vaccinati, ma per questi ultimi l'incidenza del virus è doppia rispetto a chi ha ricevuto almeno due dosi (3.842 casi ogni 100mila abitanti contro 1.928). Occupazione dei posti letto in area medica: al 21 gennaio i vaccinati erano 236, ovvero 28 ogni 100mila abitanti, e i non vaccinati 190, ovvero 56 ogni 100mila. Per le terapie intensive, dei 40 ricoverati 34 erano non vaccinati (100 per milione) e 6 i vaccinati (7 per milione). L'efficacia del vaccino è confermata anche dai dati sui decessi: nella settimana dal 15 al 21 gennaio sono stati registrati 28 decessi di non vaccinati (82 ogni milione) e 36 di vaccinati (42 ogni milione)". "Circa l'80% della popolazione Fvg ha ricevuto il vaccino, 952mila; con il personale militare residente si raggiunge 990mila. Terze dosi: con 568mila somministrazioni superato l'obiettivo del gen. Figliuolo di 518.801 dosi".
    Confermate le difficoltà create dalla forte diffusione del virus tra il personale sanitario e dalla sospensione dal servizio dei non vaccinati. Una situazione che riguarda in particolare gli infermieri (39,3%) del personale del servizio sanitario regionale assente dal lavoro perché colpito dal coronavirus o non in possesso del green pass, ma anche medici (14,8%) e operatori socio sanitari (23,4). (ANSA).
   

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