(ANSA) - TRIESTE, 12 OTT - "Tra le sei città capoluogo di
regione che andavano al voto, cinque erano in mano al
centrosinistra e una al centrodestra: tre sono al ballottaggio,
tre sono state confermate. La partita è aperta, stessa cosa per
i capoluoghi di provincia". Sprona a stare "concentrati" Giorgia
Meloni la quale confuta l'idea che "le elezioni siano state
vinte dalla sinistra" e intende "fare chiarezza" per smontare
"le scemenze di chi, detenendo la comunicazione, se la canta e
se la suona". Parte da Trieste - una sfida dove il candidato di
centrodestra Roberto Dipiazza ha oltre dieci punti di distacco
dall' antagonista di centrosinistra, Francesco Russo - il
tentativo del centrodestra di raddrizzare il risultato del primo
turno.
E lo fa schierando tutti insiemi i leader: Maurizio Lupi,
Matteo Salvini, Giorgia Meloni, Antonio Tajani, Massimiliano
Fedriga e il candidato Dipiazza, tutti in piedi nel gazebo di
piazza della Borsa davanti a una batteria di giornalisti,
fotografi e teleoperatori.
Occorre serrare i ranghi: se Trieste è diventata una città da
rivista patinata è merito di Dipiazza (se vincesse sarebbe al
quarto mandato) ma non bisogna dissipare nemmeno un voto,
"perdete cinque minuti e andate a votare", invita Fedriga,
"restiamo concentrati" gli fa eco la leader di FdI.
Una campagna in fibrillazione, con Forza Nuova che ha imposto
nel vocabolario elettorale un termine in precedenza soltanto
evocato: "fascismo". Chi però si aspettava una conferenza
frizzante, tra Cgil, Green pass, vaccini, è rimasto deluso. I
grandi temi restano sullo sfondo oppure vengono affrontati
tangenzialmente. Meloni si smarca: "La democrazia è il nostro
faro". Ed agita i fantasmi di "poteri forti" ("li avremo sempre
contro"), "menzogne", "killeraggio". E' Salvini, invece, ad
archiviare l'argomento: "Fascismo e comunismo non tornano più",
e comunque, "noi non strappiamo bandiere". Se poi proprio
qualcuno intende polverizzare Forza Nuova, il leader del
Carroccio ricorda che il "fascismo nacque mettendo fuori legge
chi la pensava diversamente". Domani si replica: analoga
conferenza con lo stesso schieramento di leader a Roma.
A una decina di metri di distanza, nel gazebo riconoscibile
per le bandiere del Pd, un paio d'ore più tardi Russo prosegue
nella rincorsa e sfodera un jolly per la città: l'amatissimo
attore Lino Guanciale. Tema, la scuola. Seduto affianco c'è
anche l'insegnante Dario Gasparo, vincitore nel 2017
dell'Italian Teacher Prize. Argomento attuale: da tre giorni un
migliaio di studenti sta sfilando in corteo dopo la chiusura di
una scuola in seguito alla caduta di calcinacci dal soffitto.
(ANSA).
Centrodestra a Trieste. Meloni, partita comunali aperta
Salvini,Meloni,Tajani in capoluogo per 4/o mandato Dipiazza