Friuli Venezia Giulia

Archeologia: al via operazioni sul relitto romano di Grado

Per assicurare protezione e accessibilità ai subacquei

Redazione Ansa

(ANSA) - TRIESTE, 11 AGO - Rimuovere le otto griglie già posizionate, mettere in luce l'intero giacimento, documentarlo in maniera accurata, riposizionare le griglie preesistenti e aggiungerne altre, identiche, per coprirlo completamente, assicurandone in questo modo la protezione e l'accessibilità da parte dei subacquei. E' l'obiettivo delle operazioni di ricerca, tutela e valorizzazione del relitto di imbarcazione romana al largo di Grado (Gorizia), noto come "Grado 2", che partiranno domani. Si tratta di uno dei tre interventi-pilota del progetto "UnderwaterMuse", approvato e finanziato nell'ambito del Programma di Cooperazione transfrontaliera - Interreg Italia-Croazia 2014 - 2020, di cui è capofila l'Ente Regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia in partnership con l'Università di Venezia Ca' Foscari, la Regione Puglia, l'agenzia Rera - Spalato e il Comune di Kaštela. Il relitto Grado 2 si trova a una profondità di 19 metri, coperto da pochi centimetri di fondale sabbioso. Fu scoperto il 17 marzo 2000 e nello stesso anno venne condotto dalla Soprintendenza un primo intervento di indagine, con un'équipe dell'Università di Catania. Le anfore del carico appartengono, stando agli esemplari integri e frammentari recuperati, a una famiglia di contenitori adibiti al trasporto di vino e noti come "anfore greco-italiche antiche", prodotte tra IV e III secolo a.C. in Toscana meridionale, Lazio, Italia meridionale, Sicilia e sul versante adriatico della penisola. Si tratterebbe del carico di anfore più antico dell'Adriatico centrosettentrionale, antecedente alla fondazione della colonia di Aquileia (181 a.C.). (ANSA).
   

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