Friuli Venezia Giulia

Vaccini: infermieri Udine, siamo uomini scienza non sciamani

Ordine medici Trieste, solo 0,2% non immunizzato

Redazione Ansa

(ANSA) - TRIESTE, 01 LUG - "Se abbiamo deciso di essere persone di scienza credo che dobbiamo affidarci alla scienza, se dobbiamo fare gli sciamani facciamo un altro tipo di professione". Lo ha detto all'ANSA il presidente dell'Ordine delle professioni infermieristiche di Udine, Stefano Giglio, facendo un punto sull'andamento delle vaccinazioni tra il personale sanitario.
    Al momento, ha spiegato, il numero di infermieri no vax iscritti all'ordine provinciale non è ancora stato reso noto e non sono giunte comunicazioni in merito a decisioni da parte delle aziende, "ma l'Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale ha cominciato a inviare comunicazioni a tutti i dipendenti che non sono vaccinati", in totale "circa mille persone". "Se le aziende locali - ha aggiunto - attuassero una politica simile a quella dell'Alto Adige", con le prime sospensioni, "darebbero un messaggio per far aprire gli occhi ai dipendenti. Il rischio grosso è che potremmo mettere a serio rischio le organizzazioni sanitarie nella gestione dei processi ordinari. Ma se c'è una norma, questa va fatta applicare: decideremo momento per momento se attuare uno stato di crisi gestionale e riorganizzare i servizi o se andare avanti per la strada intrapresa".
    Al momento neanche all'Ordine dei medici di Trieste sono giunte comunicazioni in merito a eventuali sospensioni di personale no vax. "Per la categoria dei medici - ha spiegato all'ANSA il presidente dell'Ordine, Cosimo Quaranta - la percentuale di non vaccinati è dello 0,2%. Siamo quindi a numeri molto bassi. Inoltre, bisogna fare un'ulteriore scrematura per capire chi tra questi colleghi ha una posizione di rifiuto piuttosto che condizioni di salute che oggettivamente ne impediscono la vaccinazione". Ma, ha concluso, "è chiaro che i riflessi sul sistema sanitario si potranno capire solo quando ci saranno gli elenchi puntuali: se uno 0,2% si concentra in servizi ad altissima intensità, che garantiscono operatività sulle 24 ore, allora ci possono essere conseguenze anche rispetto a numeri che, ad oggi, appaiono invece marginali".
    (ANSA).
   

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