Friuli Venezia Giulia

Covid: Slovenia,obbligo tampone transfrontalieri e studenti

Provvedimento in vigore da oggi

Redazione Ansa

(ANSA) - BELGRADO, 05 FEB - La Slovenia ha deciso di inasprire il regime ai suoi valichi di frontiera, introducendo l'obbligo di presentare un test Pcr o rapido negativo al Covid pure per i lavoratori transfrontalieri in ingresso e per chi arriva nel Paese per motivi di studio o di ricerca. Lo riferisce la televisione pubblica TV Koper/Capodistria.


    La decisione, presa mercoledì sera dal governo sloveno, prevede che i lavoratori transfrontalieri debbano essere in possesso di un test negativo valido sette giorni e lascino la Slovenia entro 14 ore dall'ingresso. Tampone obbligatorio anche per chi entra in Slovenia per prestare assistenza a familiari e anziani, per emergenze o manutenzioni di immobili, con un massimo di permanenza di 12 ore dall'ingresso e per chi si sottopone a prestazioni sanitarie in Slovenia, che dovrà tornare in patria non appena concluse le procedure, ha informato il tg.

    Il decreto entra in vigore da oggi, si legge sul sito dell'ambasciata italiana in Slovenia.

    Tra le eccezioni ancora previste, specifica un documento pubblicato dalla rappresentanza italiana a Lubiana, quelle riservate a chi si occupa di trasporti, ai minori di 13 anni con accompagnatore, alle persone in transito, che dovranno lasciare la Slovenia entro sei ore, ma anche ai proprietari e affittuari di terreni agricoli transfrontalieri o su entrambi i lati del confine, per svolgere attività agricole-forestali, rientrando a casa entro otto ore dall'ingresso.

    "In Italia i tamponi costano più o meno 80 euro, vuol dire che in un mese una famiglia di quattro persone dovrebbe pagare più o meno 800 euro, un esborso inconcepibile per una famiglia in questo momento", il commento di Walter Bandelj, presidente di una delle organizzazioni che rappresenta gli sloveni in Italia, la Sso, citato da Radio Capodistria. La decisione di Lubiana creerà "non pochi disagi" anche "ad alcune migliaia di lavoratori transfrontalieri" che arrivano ogni giorno in Slovenia dalla Croazia, ha scritto il quotidiano La Voce del Popolo. (ANSA).
   

Covid: Gorizia a Governo, obbligo test Slovenia è problema

(ANSA) - GORIZIA, 05 FEB - "Un fulmine a ciel sereno. Nessuno ne era stato messo a conoscenza, nemmeno il sindaco di Nova Gorica", città al confine con l'Italia: "nell'ambito di un decreto del Governo sloveno si sono trovate delle righe, quasi nascoste, che creano un problema estremamente serio", ha affermato il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, in relazione all'obbligo di tampone introdotto dalla Slovenia per lavoratori transfrontalieri e studenti.

"Stamattina ho mandato una lettera al Presidente del Consiglio dei ministri, ai ministro degli Esteri e degli Interni - ha dichiarato -, con cui chiedo, dopo aver presentato la situazione, che si facciano parte attiva dei problemi che ho descritto nei confronti del Governo sloveno".

   "Mi sembra quasi che gli ultimi sei mesi siano trascorsi invano - ha detto Ziberna -, sei mesi caratterizzati dal Covid, di difficoltà di comunicazione tra Italia e Slovenia, ma anche di pressioni da parte mia e del sindaco di Nova Gorica per riaprire i varchi minori, cioè quelli agricoli, per far capire le difficoltà che questi muri stanno creando".

   "Chiediamo che ci sia una deroga da parte del Governo sloveno - l'appello di Ziberna -, prevedendo una fascia di comuni al
confine tra Italia e Slovenia per smettere di danneggiare egualmente la parte italiana e quella slovena. Se a questo
aggiungiamo che i contagi nella nostra regione sono percentualmente pochi e largamente inferiori a quelli in
Slovenia, questo dice tutto". (ANSA).

"Siamo preoccupati per la decisione presa dalla vicina Slovenia di chiedere un tampone rapido negativo ogni settimana a chi attraversa il confine quotidianamente per lavoro o studio". Lo afferma l'assessore alle Politiche dell'immigrazione del Fvg, Pierpaolo Roberti.

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