Friuli Venezia Giulia

FONDI ERC ALLA SISSA Tosatti, suonare il violino? E' merito del nanoattrito

Studio di Erio Tosatti su applicazioni quantistiche e materiali

Redazione Ansa

(ANSA) - TRIESTE, 7 APR - In che modo riusciamo a stare in piedi? Come è possibile che un archetto facendo attrito su di una corda riesca a far suonare un violino? La fisica dell'attrito potrebbe sembrare ''un argomento abbastanza noioso, basato su osservazioni empiriche, iniziate da Leonardo e seguite da altri personaggi illustri'', ma capire come funziona l'attrito e, soprattutto, provare a controllarlo, può fare la differenza in molti campi. A spiegarlo è il prof. Erio Tosatti, docente di fisica teorica della Sissa di Trieste, fra i maggiori studiosi del fenomeno al mondo alle scale nanoscopiche, che insieme con un team di fisici sperimentali di Basilea sta portando avanti un progetto che punta a capire cosa accade a livello nanometrico quando due oggetti, due superfici, si muovono meccanicamente gli uni rispetto agli altri. Avviato a maggio 2019, grazie al sostegno del Consiglio europeo della Ricerca (Erc), lo studio avrà durata quinquennale e dispone di un budget di 2,5 milioni. (ANSA).

 

Crepaldi, leggiamo per capacità associare eventi

Non è una forma di evoluzione biologica

(ANSA) - TRIESTE, 2 APR - Siamo tutti bravi lettori? Il merito è dell'apprendimento statistico, ovvero della capacità del cervello di associare eventi vicini nel tempo, in questo caso le lettere. E' quanto mira a dimostrare uno studio avviato nel 2016 da un team di ricercatori della Sissa di Trieste e che si sta avviando alle battute finali.
    Il progetto, sostenuto dal Consiglio europeo della Ricerca, è uno dei Grant ricevuti negli anni dalla Scuola. "Parte da una domanda apparentemente banale - spiega Davide Crepaldi, neuroscienziato - 'come facciamo a essere così bravi lettori'.

 (guarda video)

 


    La lettura è stata inventata 'poco tempo fa' nella storia dell'umanità, quindi è poco probabile che sia una capacità evoluta biologicamente". Qual è il segreto? Secondo la ricerca, per leggere "il cervello ricicla capacità di apprendimento statistico che ha evoluto biologicamente nei millenni. Se due eventi avvengono vicini nel tempo il cervello tende ad associarli. L'idea è che questo venga applicato alla lettura con l'associazione di lettere".
   

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