Friuli Venezia Giulia

Cinema: anteprima "L'ultima spiaggia" entusiasma Trieste

Centinaia in fila per film su "unico muro simbolo di libertà"

Redazione Ansa

(ANSA) - TRIESTE, 1 OTT - L'anteprima nazionale del film "L'ultima spiaggia", del greco Thanos Anastopoulos e di Davide Del Degan, primo film italiano della selezione ufficiale di Cannes 2016, ha entusiasmato Trieste che ieri sera ha visto centinaia di persone in fila davanti alla Sala Tripcovich senza riuscire a entrare in una sala già gremita nei suoi oltre mille posti. Il film è già uscito in Grecia e sarà nelle sale italiane a partire dal 13 ottobre. "E' stata la più bella proiezione del film, più emozionante anche di quella di Cannes", ha detto Anastopoulos al pubblico a fine serata chiamando sul palco i protagonisti del film-documentario, che racconta la vita dell'unica spiaggia d'Europa, il "Pedocin" di Trieste, nella quale un muro, alto tre metri, divide rigorosamente gli uomini dalle donne.
    "E' l'unico muro simbolo di libertà", ha detto Mitja Gialuz, presidente della società velica che organizza la Barcolana e che ha scelto il film per aprire le iniziative culturali legate alla regata del Mediterraneo.
Su questa spiaggia il muro costruito quando Trieste faceva parte dell'impero austro-ungarico, continua a dividere uomini e donne che lo vivono come parte di se stessi perchè, ciascuno nella propria area, si sente libero di vivere e manifestarsi per ciò che è..
  Nel film (dialoghi veri in dialetto triestino con sottotitoli in italiano), i protagonisti sono i frequentatori del "Pedocin", ripresi nel racconto delle loro storie personali che si intrecciano con quelle collettive con delicatezza, ironia e nostalgia per chi non c'è più. Il racconto diventa un affresco (secondo i critici, un pò lungo e ripetitivo) di un'umanità complessa e affascinante, divertente e malinconica che, nei decenni ha trasformato il "bagno" (come i triestini chiamano la spiaggia) in una comunità..
  Di rilievo è il grande rispetto che Del Degan (triestino, già vincitore di premi importanti coi suoi cortometraggi, come il Golden Globes per "Interno 9" e il Nastro d'Argento per "Habibi") e Anastopoulos (cineasta che ha partecipato a festival importanti, come Rotterdam e Berlino) portano in tutte le sequenze del film verso i "triestini del Pedocin" diventati, davanti alla loro macchina da presa, "attori per caso".    

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