(ANSA) - ROMA, 24 LUG - Stop al pesce fresco a tavola per
l'avvio del fermo pesca che porta al blocco delle attività della
flotta da pesca italiana lungo l'Adriatico da Trieste a Rimini.
A darne notizia è Coldiretti Impresapesca, in occasione
dell'avvio del provvedimento che bloccherà le attività di pesca
su questo tratto di costa per 43 giorni fino al 5 settembre. In
un Paese come l'Italia che importa più di 2 pesci su 3 nei
territori interessati - sottolinea Impresapesca Coldiretti -,
con il fermo biologico aumenta peraltro il rischio di ritrovarsi
nel piatto per grigliate e fritture, soprattutto al ristorante,
prodotto straniero o congelato se non si tratta di quello fresco
Made in Italy proveniente dalle altre zone dove non è in atto il
fermo pesca, dagli allevamenti nazionali o dalla seppur limitata
produzione locale dovuta alle barche delle piccola pesca che
possono ugualmente operare.
Per effettuare acquisti di qualità al giusto prezzo il
consiglio di Coldiretti Impresapesca è dunque di verificare sul
bancone l'etichetta, che per legge deve prevedere l'area di
pesca (Gsa). Le provenienze da preferire sono quelle dalle Gsa 9
(Mar Ligure e Tirreno), 10 (Tirreno centro meridionale), 11
(mari di Sardegna), 16 (coste meridionali della Sicilia), 17
(Adriatico settentrionale), 18 (Adriatico meridionale), 19
(Jonio occidentale), oltre che dalle attigue 7 (Golfo del Leon),
8 (Corsica) e 15 (Malta). Ma si può anche rivolgersi alle
esperienze di filiera corta per la vendita diretta del pescato
che Coldiretti Impresapesca ha avviato presso la rete di
Campagna Amica.
Il blocco delle attività prevede un calendario che scatta il
25 luglio per l'alto Adriatico - spiega Impresapesca Coldiretti
-, nel tratto da Trieste a Rimini, con il blocco per 43 giorni,
delle barche che hanno sistemi a traino, fino al 5 settembre.
(ANSA).
Consumi: stop pesce fresco in Adriatico, scatta fermo
Coldiretti, blocco fino a 5/9, occhio etichetta area pescato