Friuli Venezia Giulia

>ANSA-SCHEDA/ 40/o sisma Friuli: mille morti, 45 paesi distrutti

Trecentomila persone coinvolte, 18 mila case rase al suolo

Redazione Ansa

(ANSA) - UDINE, 3 MAG - Il sisma che nel 1976 colpì il Friuli - la scossa principale del 6 maggio cui fecero seguito, oltre allo sciame che durò settimane, quelle altrettanto devastanti di settembre - causò mille morti e colpì una vasta area del Friuli collinare da Osoppo a Gemona, da Venzone a Trasaghis, da Majano a Colloredo di Montealbano. Le scosse furono avvertite chiaramente a Udine, Gorizia, Pordenone, Trieste e in tutta la bassa Friulana. Anche nel resto del Paese l'Orcolat si fece sentire e causò paura e panico. Le case distrutte furono 18 mila mentre quelle danneggiate oltre 75 mila.

I comuni che subirono danni irreparabili furono 45, mentre quelli danneggiati - nelle province di Udine e Pordenone - furono 92. Trecentomila furono le persone direttamente o indirettamente coinvolte nel dramma. Dopo le scosse di settembre si decise di trasferire donne, bambini e anziani nelle località turistiche di Grado, Lignano, Bibione e Caorle. Vennero requisiti decine e decine di alberghi ai cui proprietari si promise che l'emergenza sarebbe cessata il 31 marzo successivo. Contemporaneamente, nel 'cuore' del sisma, vennero realizzare delle 'roulottopoli', in attesa delle case prefabbricate, che ospitarono tutti gli 'abili' al lavoro.

''Un ruolo straordinario lo ebbero la Chiesa e la Caritas di Udine - ricorda Zamberletti - che fecero da collante e aiutarono le persone a non scoraggiarsi e a sentirsi ancora comunità''. L'opera di ricostruzione fu realizzata da Stato, Regione e Comuni d'intesa con il Commissario straordinario. Fu istituita la Segreteria generale straordinaria della ricostruzione che sovrintendeva a tutta l'opera necessaria per avviare l'immane opera. Oggi si stima che il tutto sia costato circa 13 miliardi di euro, una cifra che i tecnici considerano ''non eccessivamente alta''.

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