(ANSA) - BRUXELLES, 12 GEN - "Il 9 gennaio la dirigenza
dell'entità della Republika Srpska ha celebrato ancora una volta
la 'Giornata della Republika Srpska' sfidando le sentenze della
Corte costituzionale della Bosnia-Erzegovina che ha dichiarato
incostituzionali sia la festa autoproclamata che il referendum
del 2016. Ignorare queste sentenze costituisce un reato penale".
Così gli europarlamentari Romeo Franz (Verdi), presidente della
delegazione del Parlamento europeo per le relazioni con la BiH e
il Kosovo, e Paulo Rangel (Ppe), relatore per la BiH e il Kosovo
in una nota sulle celebrazioni della Giornata della Republika
Srpska (RS), una delle due entità, a maggioranza serba, della
BiH. Nella nota si bolla come "un'ulteriore provocazione
particolarmente cinica" la scelta di tenere queste celebrazioni
a Sarajevo est, e si condanna "senza riserve la partecipazione a
questi eventi illegali di diversi ministri serbi, del presidente
del Parlamento serbo e - per la prima volta - di due ministri
del governo tecnico del Montenegro". "Abbiamo ripetutamente
evidenziato che non c'è posto in Europa per la negazione del
genocidio e la glorificazione dei criminali di guerra
condannati", osservano gli europarlamentari, sottolineando come
ciò rischi di "perpetuare pericolose divisioni all'interno del
Paese".
Nel mirino anche "l'assegnazione della più alta onorificenza
della RS a Vladimir Putin" in occasione della "Giornata della
RS' sullo sfondo della guerra di aggressione russa contro
l'Ucraina. Una scelta che secondo Franz e Rangel "la dice lunga
sul 'senso di appartenenza' della dirigenza della RS e del suo
disprezzo per i valori fondamentali europei", come dimostra
d'altro canto anche la partecipazione dei Night wolves alla
parata del 9 gennaio.
"Diverse linee rosse sono state superate ed è giunto il momento
per la comunità internazionale di andare oltre forti
dichiarazioni verbali e intraprendere azioni specifiche e mirate
contro chi continua a minare deliberatamente e sistematicamente
l'ordine costituzionale e territoriale della BiH con parole e
azioni" osservano gli europarlamentari, ribadendo l'appello del
Pe all'Ue, i suoi Stati membri e la comunità internazionale "a
seguire l'esempio degli Stati Uniti e del Regno Unito e
utilizzare tutti gli strumenti disponibili, vale a dire le
sanzioni mirate e la sospensione di fondi, contro gli attori che
destabilizzano il paese", in particolare Milorad Dodik. (ANSA).
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Bosnia: delegazione Pe, superate linee rosse, è ora di agire
'Sanzioni e sospensioni fondi contro chi destabilizza il Paese'