(ANSA) - BRUXELLES, 23 DIC - "Eva Kaili si è mostrata
estremamente vicina alle posizioni del premier greco Kyriákos
Mitsotákis sul tema dello scandalo dell'uso di Pegasus in
Grecia, con mia sorpresa poiché tra le persone spiate c'era il
suo capodelegazione del Pasok, Nikos Androulakis". Così ad ANSA
l'eurodeputata liberale olandese Sophie in 't Veld, relatrice
del testo sull'uso degli spyware prodotta dalla Commissione
Pegasus del Parlamento europeo, di cui Kaili era relatrice
ombra.
"La mia percezione è comunque stata quella di non avere un
alleato in lei, come in altri membri della commissione, per
questo motivo ho scelto di proseguire nel mio lavoro di stesura
del testo da sola e posso dire di non aver ricevuto pressioni
alcune", spiega l'eurodeputata.
"Il dossier in mano alla Commissione Pegasus è certamente
molto problematico, ma si tratta di fare luce sull'uso di
spyware da parte di governi democratici europei, come Spagna,
Polonia o Grecia sulle loro opposizioni. Certamente episodi di
spionaggio dal Marocco non mi stupiscono ma non sono il tema
centrale che prendiamo in analisi in commissione e non vedo un
vero motivo per cui Rabat possa aver voluto far pressioni sul
nostro lavoro", commenta in 't Veld.
"Per quel che riguarda Cozzolino non ricordo di averci
lavorato assieme né che mi mi abbia cercato, sul dossier Pegasus
tra noi non vi è stato contatto", conclude l'eurodeputata.
(ANSA).
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In 't Veld, su caso Pegasus Kaili molto vicina a Mitsotákis
Pressioni Marocco? Non credo, commissione Pe ha altri obiettivi