(ANSA) - STRASBURGO, 23 NOV - "Nell'ultimo anno la domanda
industriale di gas è crollata del 24% in Italia e del 20% in
Europa. Secondo l'Agenzia internazionale per l'energia, è il più
grande calo della domanda europea nella storia. Per fronteggiare
il caro bollette, molte aziende non fermano semplicemente gli
stabilimenti contenendo i consumi di gas, ma stanno reagendo
alla crisi delocalizzando la produzione in aree extraeuropee
dove i costi dell'energia sono più bassi". E' quanto dichiara
l'europarlamentare di Fi-Ppe Massimiliano Salini, intervenuto
oggi in plenaria al dibattito su mercato unico dell'energia e
costi delle bollette.
"E' un grave segnale di allarme che le istituzioni Ue devono
cogliere, reagendo con rapidità ed efficacia: l'impatto della
crisi energetica è infatti potenzialmente devastante per il
rischio di de-industrializzazione, che innescherebbe una spirale
depressiva trascinando con sé, a cascata, filiere e posti di
lavoro in tutta Europa. Occorre agire su due fronti. Anzitutto
dobbiamo impedire la frantumazione del mercato unico
dell'energia, che è necessario rafforzare. In secondo luogo
servono massicci investimenti nelle reti dei gasdotti per
importare il metano e distribuirlo in Ue", prosegue Salini.
"Gli Stati membri resistano all'illusione di affrontare i
problemi con provvedimenti nazionali tampone. Sono infatti
necessari acquisti europei condivisi, un fondo Ue contro la
crisi energetica e un meccanismo del prezzo del gas efficace nel
tutelare famiglie e imprese. Inoltre è indispensabile dare la
precedenza agli investimenti nella rete infrastrutturale del
gas, aumentando la capacità Ue di importazione trans-frontaliera
e di connessione intra-europea, in particolare da sud verso nord
e da ovest verso est", conclude l'eurodeputato. (ANSA).
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Gas: Salini (Fi), rischio di de-industrializzazione in Ue
'Rafforzare mercato unico dell'energia e investire nei gasdotti'