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>>>ANSA/ Rottura con il Ppe, i socialisti puntano al Sassoli bis

Colpo alla maggioranza Ursula. Decisivi Renew, Verdi e le destre

Redazione Ansa

(di Giuseppe Maria Laudani) (ANSA) - BRUXELLES, 23 NOV - I socialisti puntano ad un Sassoli bis al Parlamento Ue. Il gruppo degli S&D è infatti orientato a sostenere una ricandidatura dell'attuale presidente dell'Eurocamera quando, a metà gennaio, l'aula di Strasburgo si esprimerà sulla leadership per la seconda metà della legislatura. Una mossa che porta di fatto alla rottura del patto con i popolari, che prevedeva una staffetta tra gli esponenti delle due formazioni.

Il messaggio inviato al gruppo guidato dal tedesco Manfred Weber è chiaro: i socialdemocratici non sosteranno il candidato del centrodestra europeo che il Ppe sceglierà domani sera al termine della riunione del gruppo e che con tutta probabilità sarà la maltese Roberta Metsola. In lizza per i popolari c'è anche l'olandese Esther De Lange, ma secondo alcune fonti non avrebbe il sostegno di tutto il suo gruppo.

Lo scontro fra i due principali schieramenti al Parlamento europeo, che insieme ai Liberali stanno sostenendo la cosiddetta maggioranza Ursula, sembra dunque essersi definitivamente aperto. Secondo fonti ben informate a Strasburgo la strada che gli S&D intendono seguire riflette il nuovo clima politico in Europa, alla luce delle recenti elezioni tedesche, ma anche la necessità di mantenere un equilibrio ai vertici delle tre istituzioni Ue: Parlamento, Commissione e Consiglio.

Intervenendo alla riunione dei socialisti in serata, Sassoli ha affermato che "non possiamo permetterci di portare questa casa alle elezioni con una coalizione a trazione conservatrice".

Ciò "sarebbe un errore politico in un momento in cui in Europa siamo in vantaggio come famiglia politica". La prossima scadenza elettorale, secondo Sassoli, dovrà dunque riflettere i "risultati importanti ottenuti fin qui grazie alla leadership socialista nel Parlamento Europeo". A fargli eco anche la vicepresidente degli S&D, l'eurodeputata Pd Simona Bonafè, convinta che il Parlamento sia stato protagonista "grazie al presidente Sassoli" e "ora non possiamo permetterci di spostare equilibri politici in favore dei conservatori". Per la dem Patrizia Toia tra l'altro i primi a trasgredire l'accordo sono stati i popolari con il cambio all'Eurogruppo, quando venne nominato il conservatore Paschal Donohoe alla presidenza invece della ministra socialista spagnola Nadia Calvino.

Iniziano adesso le grandi manovre all'Eurocamera tra le varie forze forze politiche. Tra i primi ad essere corteggiati i Liberali di Renew Europe, in mezzo al guado, che ancora non hanno deciso come orientarsi. Ma a contare in questa partita ci saranno anche i voti del M5s - che puntano ad un presidente con un "pedigree fortemente europeista perché i prossimi due anni e mezzo saranno decisivi per il futuro dell'Europa" - e dei Verdi, che oggi si sono detti "molto aperti nei negoziati ma anche molto esigenti". Sarà interessante poi capire come si collocheranno le destre europee, a partire da Identità e democrazia, casa della Lega di Salvini. "Attendiamo di valutare i nomi in campo", hanno dichiarato il presidente del gruppo Id Marco Zanni e il capo delegazione Lega Marco Campomenosi, sottolineando che "faremo pesare i nostri voti, con attenzione particolare a chi garantirà un'equa rappresentanza istituzionale a tutti i gruppi". Ecr, dove siede il partito della Meloni, presenterà invece un suo candidato. (ANSA).

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