(ANSA) - BRUXELLES, 4 FEB - In Italia la politica è stata
completamente assente dalle crisi bancarie che hanno travolto
investitori e risparmiatori: lo sostiene l'eurodeputato della
Lega Antonio Maria Rinaldi che ha promosso all'Europarlamento
l'incontro "Noi che credevamo nelle banche e che vorremmo
credere nell'Europa", dedicato al tema ancora molto sensibile in
Italia.
"Nei prossimi mesi dovrebbero finalmente arrivare i
cosiddetti rimborsi", però "stanno emergendo delle problematiche
inerenti non solo al tecnicismo, ma anche al fatto che
effettivamente la politica è stata completamente assente.
Abbiamo visto che in altre situazioni in Europa, in particolare
in Germania, queste crisi bancarie sono state risolte con
l'intervento politico", ha sottolineato Rinaldi, secondo cui
invece "in Italia questo intervento politico, a suo tempo, non
c'è stato".
Nel corso dell'incontro hanno portato la loro testimonianza i
risparmiatori della Banca Popolare di Vicenza, di Veneto Banca e
della Cassa di Risparmio di Ferrara (Carife). "Per qualche tempo
queste persone venivano spacciate per speculatori. Invece
avevano messo da parte i soldi per i figli e per la vecchiaia,
come tanti italiani", ha sottolineato l'eurodeputata leghista
Mara Bizzotto.
A moderare l'incontro, il presidente dell'Associazione "Noi
che credevamo nella Banca Popolare di Vicenza", Luigi Ugone:
"Vorremmo credere nell'Europa", ma l'Ue "con la regola del
bail-in ha spalmato sui consumatori le responsabilità di chi
dirige le banche", ha sottolineato. "La casa dei popoli ha
scaricato sul popolo la responsabilità degli errori".
Diverse le testimonianze portate all'Eurocamera. Tra queste
quella di Mirco Tarroni, ex azionista di Carife: "C'era una
proposta di salvataggio attraverso una ricapitalizzazione del
Fondo interbancario di tutela dei depositi (Fitd). L'assegno era
già pronto, ma non è mai arrivato - ha sottolineato - perché vi
è stata un'obiezione da parte della Commissione Ue che, pochi
mesi fa, è stata smentita da una sentenza della Corte di
giustizia europea secondo cui quell'intervento si poteva fare.
C'è un danno per i risparmiatori e qualcuno deve pagare", ha
aggiunto Tarroni, ricordando che "le persone coinvolte per
quanto riguarda la Cassa di risparmio di Ferrara sono 32mila
persone. A chiunque capita di avere un familiare, un conoscente,
un amico, che è rimasto coinvolto in questa vicenda
incredibile".
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Banche: Rinaldi (Id), in Italia la politica è stata assente
Incontro su crack istituti promosso dalla Lega al Parlamento Ue