(ANSA) - BRUXELLES, 4 LUG - Una ribattuta punto per punto su
tutte le "falsità" che circolano in questi giorni sulla riforma
Ue del copyright su cui voterà domani il Parlamento europeo. E'
l'iniziativa presa dagli eurodeputati del Pd per fare chiarezza
su cosa contiene il testo su cui verrà chiesto domani a
Strasburgo il mandato a negoziare con Consiglio e Commissione
Ue. Primo, è "falso" che l'art.13 "avrà effetti sull'intera
struttura Internet". Questo, infatti, spiegano gli
europarlamentari del Pd, "riguarda esclusivamente le piattaforme
che ospitano contenuti creativi coperti dal copyright e che
ottimizzano tale materiale, facendo ingenti guadagni senza
corrispondere nulla o molto poco ai titolari di diritti. Si
escludono i servizi che non agiscono per scopi commerciali come
Wikipedia, Dropbox e software open source". Secondo, è "falso"
che "l'art. 13 censura gli utenti". Questo, al contrario, "non
minaccia la libertà di espressione o i diritti fondamentali" in
quanto "le misure sono applicabili ai servizi che agiscono per
scopi commerciali e indicizzano il materiale che viene condiviso
sulle proprie piattaforme". Terzo, è ugualmente "falso" dire che
"l'art. 13 intacca la privacy dei consumatori e i diritti
fondamentali". L'articolo in questione, invece, "dice
chiaramente che le misure previste non richiedono
l'identificazione dei singoli utenti né tantomeno l'elaborazione
dei dati personali in ottemperanza al Gdpr", il nuovo
regolamento Ue sulla privacy entrato in vigore il 25 maggio.
Quarto, è ancora "falso" che "l'art.13 favorisce monitoraggi
indiscriminati, filtri", perché questo "rifiuta la censura
indiscriminata, privilegiando una cooperazione tra rete e
proprietari di diritti per il rilascio di licenze su contenuti
protetti da copyright o la rimozione degli stessi. Infine, per
quanto riguarda l'art. 11, è "falso" che "impone una 'link tax'.
Questo, concludono gli europarlamentari Pd, "non pregiudica la
possibilità per gli utenti di condividere link di pubblicazioni
giornalistiche sui social media. Non esiste alcuna 'link tax'".
Inoltre è "infondata" la protesta di Wikipedia, perché "è
chiaramente specificato nel testo al voto" domani in plenaria a
Strasburgo "che non ci sarà alcun tipo di conseguenza
sull'attività dell'enciclopedia online, né novità sulla libertà
degli utenti". Così gli eurodeputati del Pd in una nota alla
vigilia del voto dell'Europarlamento, dopo l'oscuramento della
pagina della versione italiana.
Il testo del Compromesso 2, art. 2 (5), punto 4 nuovo, recita
infatti così: "I servizi che agiscono con scopo non commerciale
come le enciclopedie online, e i provider di servizi online dove
il contenuto è caricato dai propri utenti sotto autorizzazione
di tutti i proprietari di diritti interessati, come i depositi
didattici o scientifici, non devono essere considerati provider
di servizi che condividono contenuto online (...). Provider di
servizi cloud (...) che non offrono accesso diretto al pubblico,
software open source per lo sviluppo delle piattaforme, e
mercati online (...) non devono essere considerati provider di
servizi che condividono contenuto online".
Di conseguenza, concludono gli europarlamentari del Pd,
"Wikipedia e tutte le piattaforme a scopo scientifico/didattico
sono inequivocabilmente escluse da nuovi interventi di questa
direttiva, che comunque non prevede in alcun modo nessun tipo di
bavaglio, né ripercussione sulla libertà degli utenti".(ANSA).
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Copyright:eurodeputati Pd,ecco smentita falsità su art.11-13
Da censura a tassa link, Wikipedia e monitoraggi indiscriminati