(ANSA) - STRASBURGO, 5 OTT - "Oggi il Parlamento europeo ha
votato la risoluzione 2891/2016 dedicata alla situazione di
crisi degli storici stabilimenti Caterpillar e Alstom, per la
gran parte collocati in Francia, Belgio, Irlanda. Non senza
sforzo, prima in sede di gruppo Ppe e poi in sede di confronto
tra popolari e socialistii sono riuscito a inserire il
riferimento all'Italia, pur toccata in maniera meno
significativa da questa vicenda. È stata però l'occasione per
accendere l'attenzione delle istituzioni europee e di
conseguenza dei vertici aziendali, su quanto sta accadendo nella
nostra Sesto San Giovanni dove, al netto di vuote
rassicurazioni, è concretamente a rischio il futuro di oltre 200
lavoratori". È quanto dichiara Massimiliano Salini,
europarlamentare componente della commissione Industria.
"Abbiamo ricordato alla Commissione e al Consiglio europeo -
prosegue Salini - che l'industria ferroviaria è la struttura
portante dell'industrializzazione europea, con oltre 175 anni di
storia; che il tasso di crescita annuo dei mercati
dell'industria ferroviaria accessibili dovrebbe attestarsi sul
2,8 % fino al 2019; che l'industria ferroviaria europea dà
lavoro direttamente a 400mila persone nell'Unione, molte delle
quali lavorano in PMI; che un'industria ferroviaria europea
forte e innovativa è essenziale per il passaggio al trasporto su
rotaia, che è necessario per conseguire gli obiettivi climatici
ed energetici dell'Unione".
"La risoluzione del Parlamento europeo - conclude Salini -
sollecita non solo le istituzioni comunitarie ma anche gli Stati
membri dove si trovano gli stabilimenti a intervenire sul piano
delle politiche di riconversione industriale, di
ambientalizzazione eventuale dei siti dismessi, di reimpiego
della forza lavoro attraverso idonee politiche sociali e
occupazionali. Naturalmente ci aspettiamo che il governo
italiano colga la palla al balzo per rilanciare trattative con
l'azienda e con l'Europa dopo questo atto che approveremo a
larga maggioranza". (ANSA).
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