(ANSA) - BRUXELLES, 20 MAG - Di fronte all'emergenza nel
Mediterraneo Bruxelles richiama gli Stati membri ad una maggiore
coerenza sulla solidarietà. E' "inaccettabile un Europa che
vuole far smettere gli annegamenti e non dice nulla su cosa fare
delle persone salvate dal mare", ammonisce il primo
vicepresidente dell'esecutivo Ue Frans Timmermans di fronte
all'europearlamento riunito in plenaria.
Ma la notizia dell'arresto di Touil Abdel Majid, il marocchino
sospettato di essere coinvolto nella strage del Bardo a Tunisi,
identificato nel febbraio 2015 a Porto Empedocle dopo essere
arrivato con un barcone con altre 90 persone, offre un assist
agli allarmismi dei populisti Ue, guidati dal leader britannico
dell'Ukip Nigel Farage e dal leghista Matteo Salvini, che torna
a chiedere "la chiusura delle frontiere".
Pronta la risposta del sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini,
che col presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta è
volata a Strasburgo, per lanciare la campagna di solidarietà
'Siamo tutti mediterranei' di cui Martin Schulz è primo
firmatario. "In 15 anni da Lampedusa - afferma - non sono
passati terroristi ma ustionati, gente col blocco renale,
bambini, donne...non credo che un terrorista serio possa
rischiare la vita su un barcone".
Intanto alla Commissione Ue - dove ad una settimana dalla
presentazione dell'Agenda sull'immigrazione si stanno ancora
facendo i conti con pasticci semantici e confusioni concettuali,
ma soprattutto con una decina di Paesi che di ridistribuzioni
intra-Ue proprio non ne vogliono sapere - arriva un po' di
sollievo, grazie ai chiarimenti di Parigi.
Dopo l'ambiguità delle dichiarazioni dei giorni scorsi, col
presidente Francois Hollande (messo sotto pressione dal Front
National) che si era detto assolutamente contrario a qualsiasi
sistema di quote, in un comunicato del consiglio dei ministri,
la Francia spiega: "siamo pienamente favorevoli alla messa in
atto di un meccanismo temporaneo di ripartizione nell'Ue di
richiedenti asilo che abbiano evidente necessità". Ma sottolinea
"solo per questo tipo di persone", e sulla base di "parametri da
discutere in modo approfondito". Per questo afferma la portavoce
dell'esecutivo Ue Natasha Bertaud "non c'è incompatibilità tra
le due posizioni".
Resta però l'ostilità di un nutrito gruppo di Stati membri.
Dalla Slovacchia all'Ungheria, dalla Polonia alla Gran Bretagna,
dagli Stati Baltici alla Repubblica Ceca, delinenado così un
percorso tutto in salita per la proposta legislativa, attesa per
la prossima settimana, che alla luce del muro di no, potrebbe
essere annacquata.
Alla Commissione, negli ultimi giorni, si va ripetendo come un
mantra: "nella proposta non c'è la parola quote". L'invito è
quello di non fare confusione con le parole, perchè gli
equilibri politici sono delicati. (ANSA).
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Bruxelles richiama Stati Ue, coerenza su solidarietà
Crocetta e Nicolini da Schulz: 'A Lampedusa no terroristi'