(ANSA) - BRUXELLES, 23 MAR - Bruxelles e le istituzioni
europee tirano un sospiro di sollievo: i movimenti e i partiti
euroscettici non sfondano nelle elezioni amministrative di ieri,
in Francia e in Spagna. Il Front National e 'Podemos', seppur su
fronti politici opposti, si confermano forze politiche ormai
radicate nel territorio e questo basta a tenere in ansia i
partiti tradizionali. Tuttavia, almeno per ora, sia il partito
di Le Pen, sia gli 'indignados' di Pablo Iglesias, non hanno
ripetuto l'exploit registrato alle ultime europee, andando tutto
sommato sotto le aspettative della vigilia. A questo punto,
occhi puntati al prossimo appuntamento con le urne, quello in
Inghilterra il prossimo 7 maggio: quel giorno l'attenzione degli
eurocrati di Bruxelles sarà rivolta soprattutto al risultato
della 'mina vagante' di Nigel Farage e il suo Ukip, il cui
eventuale successo avrebbe effetti enormi sugli equilibri
interni all'Unione europea e le sue prospettive future. Andando
più in profondità, le amministrative in Francia riaprono
decisamente lo scontro all'interno del centrodestra d'oltralpe:
a fronte di un partito socialista che dopo tante sconfitte tutto
sommato regge, il vero vincitore è il redivivo Nicolas Sarkozy.
Anche grazie a un programma che riprende alcuni temi cari alla
destra estrema, dalla lotta all'immigrazione alla revisione di
Schengen, l'Ump dell'ex presidente recupera tanti voti
conservatori, frenando così l'avanzata lepenista. Un dato molto
apprezzato a Bruxelles, tenuto conto della sicura fede
europeista di Sarkò. E che dimostra quanto il partito di Marine
Le Pen, forte sulla polemica anti-Bruxelles, abbia qualche
problema in più quando si tratta di conquistare voti su
tematiche locali. Anche in Spagna, o meglio, alle regionali
dell'Andalusia, il Psoe, dato alla vigilia totalmente allo
sbando, conserva la leadership del governo locale, confermando i
consensi del 2012. Un tenuta inattesa che rappresenta una
boccata d'ossigeno per la famiglia socialista europea, dopo il
crollo verticale alle ultime europee degli eredi di Zapatero.
Tanto che Gianni Pittella, presidente dell'eurogruppo S&D parla
di una "vittoria che rafforza i progressisti europei e chi si
batte contro le politiche dell'austerità della destra". Il
partito di Pedro Sanchez respinge così con successo l'Opa ostile
di Podemos che al suo esordio in una elezione regionale, fa il
pieno a sinistra, ma non riesce a scalfire il blocco socialista.
Anche qui potrebbe valere il fatto che per queste forze nuove è
più facile conquistare il voto d'opinione sull'onda
anti-austerità, più complicato invece avere classe dirigente
locale credibile e esperta per il governo delle autonomie.
(ANSA).
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Euroscettici non sfondano, ma in Ue restano timori
Sarkò frena Le Pen, bene Podemos, ora occhi su 'mina' Farage