(ANSA) - BRUXELLES - Velocizzare i lavori delle istituzioni
europee puntando su poche proposte certe, per fare in modo che
"gli effetti positivi" delle politiche comunitarie abbiano un
riflesso immediato sulla vita dei cittadini. E' la filososfia
alla base della bozza del programma di lavoro della Commissione
Juncker per il 2015, che sarà presentata martedì ai ministri dei
28 riuniti nel consiglio Affari generali e all'Europarlamento in
cerca di un accordo interistituzionale.
Il programma riduce le aree di competenza e rifocalizza le
priorità, fissando una decina di argomenti su cui concentrarsi
per "fare davvero la differenza", a partire dall'economia, col
rafforzamento di crescita ed occupazione, anche attraverso il
Fondo per gli investimenti da 315 miliardi, e più misure per
favorire l'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro.
Sulla questione fiscale, anche alla luce di quanto emerso con
lo scandalo LuxLeaks, si spinge sull'acceleratore anti-evasione,
con una direttiva sullo "scambio obbligatorio di informazioni
dei regolamenti degli Stati membri", oltre ad una comunicazione
per "un approccio rinnovato sulla base imponibile fiscale comune
per le società" che mira ad armonizzare la situazione in Europa,
evitando così la concorrenza tra Stati.
Il principio, che governa il programma di Juncker, è quello
della "discontinuità politica" e di "pulire i piani, affinchè
tutta l'energia possa essere investita su proposte che avranno
il più forte impatto su crescita e lavoro, e che hanno una buona
prospettiva di essere adottate in un futuro prossimo".
"E' un metodo di lavoro innovativo, una piccola rivoluzione",
che guarda "al rafforzamento della cooperazione
interistituzionale" per un'accelerazione, ed "evita eccesso di
regolamentazione", spiegano fonti diplomatiche a Bruxelles.
Ma per il documento, che prevede "il ritiro o la modifica" di
76 proposte pendenti, ereditate dall'esecutivo Barroso, ci sono
nubi oscure all'orizzonte.
Se la maggior parte dei dossier sono stati esclusi perchè
ritenuti "obsoleti", ce n'è invece una parte che restano al palo
per motivi più politici, come lo stallo delle trattative, o
perchè il risultato del negoziato si discosta troppo dalla
proposta originaria della Commissione. Della lista di proposte,
che escono dal radar perchè "non è prevedibile un accordo",
fanno parte ad esempio l'etichettatura dei prodotti bio e un
sistema Ue per la registrazione di materiale radioattivo.
E c'è chi in Consiglio e in Parlamento si prepara a dare
battaglia, in particolare su questioni come le nuove normative
su rifiuti e qualità dell'aria, stralciate, da modificare o
cancellate.
Fonti diplomatiche sottolineano tuttavia come l'obiettivo
primario deve essere quello di "trovare un buon equilibrio"
sulle priorità, da accompagnare con uno "sforzo per tagliare o
rimpolpare dove necessario". (ANSA).
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Juncker fissa programma per 2015, riduce aree competenza
Escono biologico e qualità aria, si rifocalizzano priorità