(ANSA) - BRUXELLES, 13 OTT - Oltre la metà degli
europarlamentari ha un doppio lavoro: più precisamente 398 di
loro su 751 guadagnano, tra consulenze e incarichi vari, tra i
5,8 e i 18,3 milioni di euro annui, da aggiungere ovviamente
allo stipendio di Bruxelles (mediamente 8000 euro mensili). Lo
rende noto uno studio di Transparency International, un
osservatorio indipendente con sede a Bruxelles che ha analizzato
le informazioni disponibili su quanto hanno guadagnato, o meglio
dichiarato di guadagnare, i parlamentari europei, nel triennio
precedente alla loro elezione.
Obbiettivo del rapporto presentato oggi è fornire uno
strumento quanto più aggiornato possibile sui componenti del
Parlamento appena eletto, le loro entrate, in modo da monitorare
eventuali conflitti d'interesse tra la loro attività legislativa
e i propri affari personali. Interessante notare come 15 di loro
ammettono di guadagnare di più con il loro lavoro fuori
dall'Aula che dentro. E che molte di queste attività vengono
descritte spesso come 'non retribuite'.
La più 'impegnata' è una deputata liberale francese, Nathalie
Griesbeck, che dichiara ben 68 attività esterne. Ovviamente non
esiste alcun estremo di reato: resta solo il dubbio su come
riesce a conciliare tutte questi incarichi con la normale
attività legislativa. Ma c'è anche chi si dedica esclusivamente
all'attività parlamentare: sono 7, di cui due italiani, la
grillina Giulia Moi e Daniele Viotti, Pd, che hanno lasciato in
bianco la dichiarazione. E sono 46, tra cui l'azzurra Elisabetta
Gardini, che hanno dichiarato meno di mille euro al mese, extra
stipendio. (ANSA).
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Oltre metà eurodeputati hanno doppio lavoro, studio
Transparency Int., entrate tra 5,8 e 18,3 mln oltre lo stipendio