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Libia: no di Vienna-Budapest a nuova missione Sophia con navi

Si lavora a proposta. Probabile rafforzamento sorveglianza aerea

Libia: no di Vienna-Budapest a nuova missione Sophia con navi

Redazione Ansa

BRUXELLES - Procede con estrema difficoltà il negoziato sul rilancio dell'operazione europea Sophia, per rendere più efficace l'embargo Onu sulle armi alla Libia. In particolare, Austria e Ungheria sono nettamente contrarie all'ipotesi che la missione possa tornare a contare su assetti navali. Le opzioni sul tavolo sono in evoluzione, ma la soluzione più plausibile è un rafforzamento della sorveglianza aerea. Lo apprende l'ANSA da più fonti diplomatiche europee.

Varie le spine della trattativa, ma il vero ostacolo ad un ritorno in mare delle navi, nel quadro della missione Ue (il cui mandato, nel caso di un mancato rinnovo, scadrà a fine marzo), resta l'aspetto migratorio. Una questione secondaria rispetto all'obiettivo della 'nuova' Sophia - visto che si tratta di decidere come ripartire eventuali migranti soccorsi - ma che continua a tenere banco. Gli ambasciatori del Comitato politico e sicurezza (Cps), proseguono il lavoro per una proposta di revamping della missione, in vista della prossima riunione dei ministri degli Esteri dell'Ue, del 17 febbraio.

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